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Pescara, 25/07/2024
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Data: 21/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Mio padre è morto sul bus con poesia». La figlia del 90enne trovato senza vita al terminal ricorda: aveva trascorso una bella giornata al mare

PESCARA Ugo Amerio era un uomo amorevolmente assistito dalla sua famiglia e l’altra mattina, a bordo di quell’autobus che prendeva spesso (leggi l'articolo) , era salito dopo aveva trascorso una bella mattinata di mare. Il racconto delle ultime ore del novantenne deceduto martedì mattina a bordo del mezzo della Tua, sulla linea dieci, è della figlia. «Mio padre si è spento, con eleganza e poesia, su un autobus che amava prendere spesso», racconta al Centro. Ugo non poteva più guidare a causa dell'età avanzata e dei conseguenti problemi alla vista. «Ha preso il bus dopo aver trascorso una splendida mattinata al mare, come ogni altra, in compagnia di mia mamma». La notizia ha lasciato sgomenta una famiglia, a partire dalla donna che Amerio ha tanto amato per tanti anni. «Mia madre è la donna alla quale è stato devoto per 60 anni, e che si è di lui presa cura in ogni occasione senza risparmio di sé», prosegue il racconto il figlio. Due giorni fa, al mattino l'uomo aveva fatto una ricca colazione, compiaciuto ogni giorno di aver vissuto un giorno in più: «Era contento di davercela fatta a tagliare, meno di un mese fa, il nastro dei 90 anni». Amerio era nato in Svizzera, e al suo Paese era molto legato. Ad accorgersi di Amerio sul bus è stato il fotografo Bruno Mazzocchetti, che era salito sul 10 all'altezza dello Stadio. Il conducente dell'autobus ha subito avvisato il responsabile dei controllori del terminal, che ha chiamato i soccorsi, che non hanno potuto far altro che constatare il decesso.

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