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Pescara, 25/07/2024
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Data: 21/07/2016
Testata giornalistica: Prima da Noi
Ryanair e Spiagge, il governo prova a mettere le toppe

ABRUZZO. Giornata importante martedì per l’approvazione di due importanti emendamenti discussi e passati ad ampia maggioranza: il primo riguarda la riduzione delle tasse aeroportuali di cui beneficerà Ryanair ed il secondo è la proroga delle concessioni balneari.

Provvedimenti che vengono salutati con grande enfasi dalla politica che però potrebbero dare ulteriori noie ad una analisi più attenta.
Intanto ieri nel decreto legge Enti Locali è stato approvato con una larghissima maggioranza che comprende anche il Movimento 5 Stelle la riduzione delle tasse aeroportuali di 2,50 euro una tassa pagata dai viaggiatori ma incassata dalle compagnie aeree che poi dovevano versarla all’erario dopo le compensazioni eventuali.
Era questo uno dei punti nodali che secondo quanto riferito dalla politica anche locale Ryanair stessa aveva posto come base per continuare le trattative per non abbandonare gli aeroporti già smobilitati come Alghero e Pescara.
«Il governo ha dato un chiaro segnale di attenzione al tema degli aeroporti minori che basano molto della loro attività sui voli low cost», ha commentato il deputato Pd Antonio Castricone, «la riduzione dell'addizionale comunale sugli imbarchi è uno degli elementi che sta alla base della permanenza delle compagnie aree presenti su questi scali. La vicenda dell'aeroporto d'Abruzzo ne è testimonianza e la trattativa circa la permanenza della compagnia Ryanair nello scalo prevedeva tra i punti qualificanti proprio quanto contenuto nell'emendamento governativo, frutto di un serrato confronto con il Governo tra la Regione Abruzzo con il Presidente D'Alfonso, la Saga ed i parlamentari abruzzesi».
Un emendamento che era stato presentato dal governo fuori tempo massimo pur essendo stato predisposto diversi giorni prima come annunciato a livello locale dallo stesso Presidente D’Alfonso. Per essere riammesso l’emendamento inammissibile ha dovuto beneficiare anche dei voti dei grillini che hanno permesso la reintroduzione dell’emendamento che prevede lo sconto fino a dicembre 2016 e annunciato nel contempo di voler proporre nuovi emendamenti per allungare lo sconto per un periodo di almeno tre anni.
«Di fronte a questo importante risultato», aggiunge Castricone, «trovo infondate le polemiche del collega Vacca al quale vorrei ricordare che l'emendamento poteva essere già approvato nella giornata di ieri se non ci fosse stata l'opposizione strumentale del M5S e di altre forze dell'opposizioni che si sono rifiutate persino di entrare nel merito della questione prima di esprimere la loro contrarietà».
«Riteniamo questo intervento - continuano i deputati Castricone, Amato, D'Incecco, Fusilli, Ginoble, Tancredi e Melilla - fondamentale per garantire la piena operatività dello scalo abruzzese. Insieme abbiamo lavorato per un obbiettivo che è fondamentale per la permanenza della compagnia low cost in Abruzzo, non solo per il 2016 ma anche per gli anni a venire. Mentre altri preferiscono prima opporsi ai provvedimenti, salvo poi salire sul carro dei vincitori, noi abbiamo preferito fare un gioco di squadra nell'interesse dei cittadini abruzzesi e non solo».
Facile l’attacco sul punto di Camillo D’Alessandro delegato della giunta regionale ai trasporti che attacca il M5s che sembra votare in contrasto con quanto sostenuto fino ad ora.
«Certo, in tutti questi mesi lo avrebbe potuto fare l’on. Vacca o il M5S, e invece di sperare nello scalpo da esibire di volta in volta, avrebbero potuto incalzare governo e PD con una proposta», ha detto D’Alessandro, «come noto la proposta è il contrario della protesta: la prima richiede una capacità di analisi per risolvere un problema; la seconda è molto più facile, basta giocare allo sfascio. Tuttavia, ben venga che l’emendamento del governo a maggioranza PD sia votato e sostenuto da tutti, innanzitutto dai parlamentari abruzzesi che hanno a cuore il futuro dell’aeroporto d’Abruzzo».
Le frecciatine sono rivolte all’europarlamentare Daniela Aiuto che da mesi chiede chiarezza e trasparenza sulla gestione dei fondi pubblici che la Regione ha girato alla Saga non rispettando le procedure europee ed essendo sanzionata da ministeri e Corte Costituzionale.
Tra gli altri emendamenti approvati anche quello che prevede la rateizzazione dei debiti con Equitalia.
La norma introdotta dal Pd permetterà a chi non è riuscito a rispettare i pagamenti nei confronti di Equitalia di poter accedere nuovamente, e per un periodo più lungo, al piano di rateizzazione.


IL PROBLEMA DELLE CONCESSIONI
Un altro emendamento mira invece a mettere una pezza alla sentenza della Corte di giustizia europea che ha sanzionato le proroghe delle concessioni per gli stabilimenti balneari fino al 2020.
La decisione del Governo è stata quella di inserire nella legge di conversione del D.L. 113/2016 - Misure finanziarie urgenti enti territoriali, un emendamento che garantisce lo status quo alle attuali concessioni demaniali fino all'approvazione della legge di riforma. Una decisione che in qualche modo legalizza la proroga a dispetto delle decisioni europee.
Soddisfazione ovviamente è stata espressa dalle organizzazioni sindacali.
«Si tratta di un passo importante per la nostra categoria», dichiara Riccardo Borgo, presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a Confcommercio, «in quando ridà un minimo di stabilità alle nostre imprese e ci consente di affrontare la seconda parte dell’estate con il massimo impegno e maggiore ottimismo. Come è noto il nostro obiettivo è quello di arrivare ad una riforma organica che, oltre a rilanciare gli investimenti, deve ridare un futuro certo alle imprese esistenti, anche in conformità a quanto espresso da tutte le forze politiche e dalle regioni».
Il coordinatore nazionale degli assessori al Turismo, Giovanni Lolli, commentando ha detto: «Le Regioni da tempo stanno lavorando per arrivare ad una normativa nazionale - spiega Lolli - che finalmente faccia chiarezza sul punto delle concessioni demaniali e soprattutto dia certezze alle migliaia di balneatori che da anni vivono una situazione d'incertezza. La sentenza della Corte di Giustizia rischia di aprire un vuoto normativo, ma l'emendamento al decreto Enti locali e l'impegno di una riforma della materia entro i prossimi 18 mesi mi sembrano passi che vanno nella giusta direzione».
La norma ponte che il Parlamento si appresta ad inserire nella legge di conversione del D.L. 113 apre le porte alla delega che il Governo vuole chiedere per arrivare alla riforma del settore. In questo senso, Lolli conferma che «il testo di legge che dovrebbe entrare nella delega terrà conto delle linee guida tracciate dalle Regioni in materia di demanio marittimo a fini turistici, a completamento di un lavoro che ormai dura da anni».

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