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Pescara, 25/07/2024
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Data: 21/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pensioni, verso una platea più ampia per la quattordicesima

ROMA Estensione a circa due milioni di pensionati in più della cosiddetta quattordicesima, l'indennità aggiuntiva che vale circa 500 euro e viene pagata nel mese di luglio al di sotto di una certa soglia di reddito. È una delle idee che si fanno strada nell'ambito del tavolo tecnico tra governo e sindacati, dedicato al cosiddetto anticipo pensionistico, ma anche ad altre misure richieste dalla confederazioni. Per quanto riguarda la quattordicesima, istituita dal governo Prodi quando era ministro del Lavoro Cesare Damiano, l'ipotesi è portare da circa 10 mila a circa 13 mila euro il tetto massimo di reddito annuale: in questo modo la platea si estenderebbe. C'è consenso anche sull'innalzamento a circa 8.150 euro di reddito annuo della cosiddetta no tax area per i pensionati: questi infatti iniziano a versare Irpef ad un livello leggermente più basso rispetto ai lavoratori dipendenti.
LEGGE DI STABILITÀ
Al tavolo siedono per il governo il sottosegretario alla Presidenza Tommaso Nannicini e il ministro del Lavoro Poletti. E ieri Poletti è tornato sul tema. «Mi aspetto di continuare nel lavoro positivo di confronto che abbiamo sviluppato in queste settimane. Abbiamo approfondito molti argomenti. Io sono convinto che in legge di Stabilità avremo una significativa azione nei confronti del tema delle pensioni» ha detto ieri a margine del suo incontro con i ragazzi del Giffoni Film Festival. «In questo momento - ha spiegato ancora Poletti - stiamo andando avanti nel confronto con le organizzazioni sindacali per fare tutte le verifiche di merito per i singoli punti, perché non abbiamo solo il tema dell'anticipo pensionistico ma abbiamo anche una serie di altre problematiche che riguardano sia le pensioni, sia il lavoro. Stiamo facendo approfondimenti puntuali proprio per cercare di capire quali sono le priorità, i costi, le migliori modalità di soluzioni che possono essere adottate».
«Noi sappiamo - ha proseguito il ministro - che il punto finale sarà inevitabilmente in legge di Stabilità perché lì si fisseranno le risorse a disposizione per ogni intervento, ma noi pensiamo di arrivare prima di quella scadenza a un confronto più stringente con il sindacato per definire quali sono le priorità e le cose più urgenti da fare. Dal punto di vista generale io credo che bisogna sistemare molte cose. Noi le abbiamo affrontate in questo confronto. Se c'è una categoria che ha una specifica problematicità, quella sarà determinata come tale, ma noi oggi affrontiamo il tema generale nella riforma del sistema pensionistico per cercare di fare un'operazione sulle anticipazioni per chi deve aspettare ancora molti anni per arrivare alla pensione. Ci sono cose molto serie che vanno affrontate». «Gli esodati - ha aggiunto - sono dentro questa discussione. Noi pensiamo di essere arrivati già molto vicini alla conclusione di questo lavoro. Stiamo facendo la verifica per capire le risorse che abbiamo impegnato e quelle che abbiamo a disposizione per cercare di capire quali sono ancora le eventuali aree che sono rimaste finora escluse».

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