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Pescara, 25/07/2024
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Data: 22/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
La Regione salva il cementificio di Cagnano Amiterno. Pronto il provvedimento per il rinnovo della concessione e l’ampliamento della cava. L’allarme di Confindustria

L’AQUILA Pronto il provvedimento che salva il cementificio Sacci di Cagnano Amiterno. La giunta regionale ha istruito la pratica, che oggi dovrà essere definitivamente approvata, per poi avere il via libera da parte degli uffici competenti. Il presidente della Regione Luciano D’Alfonso si era impegnato con i lavoratori a trovare una soluzione, durante il presidio inscenato mercoledì davanti al palazzo dell’Emiciclo. Ieri la giunta regionale, riunita a Pescara, «ha istruito positivamente il provvedimento per il rinnovo della concessione mineraria Aterno alla Sacci, proprietaria del cementificio di Cagnano Amiterno, in cui sono occupati circa 200 dipendenti. Nel corso della discussione», fanno sapere dalla Regione, «sono stati affrontati alcuni aspetti dell’iter amministrativo, iniziato nel 2010, e propedeutico alla cessione del ramo d’azienda cementifero dalla Sacci alla Cementir». Oggi alle 9, l’esame del provvedimento riprenderà in una seduta di giunta convocata ad hoc. Il tavolo tecnico-legale, voluto dal governatore, doveva superare i paletti imposti dalla direttiva Bolkestein emanata dall’Unione Europea. La concessione “Aterno” scade il 25 luglio: nonostante la Sacci abbia richiesto fin dal 2010 il suo rinnovo, la pratica si era arenata negli uffici regionali. Alla concessione è legato anche un progetto di ampliamento della cava, che ha reso lo stabilimento di Cagnano Amiterno, attualmente in procedura di concordato preventivo, appetibile alla Cementir del gruppo Caltagirone, con una cessione di ramo d’azienda già in corso. Senza la delibera della Regione, tutto però andrebbe in fumo e la Sacci verrebbe messa in liquidazione. Il direttore di Confindustria L’Aquila - Abruzzo Interno, Carlo Imperatore, in mattinata, aveva scritto una lettera al presidente Luciano D’Alfonso e al vicepresidente Giovanni Lolli, esprimendo «seria preoccupazione per la drammatica situazione economica e sociale che andrebbe a determinarsi sul territorio» e auspicando un tempestivo intervento degli uffici regionali competenti, per scongiurare un ulteriore duro colpo all’economia delle aree dell’Abruzzo interno.«Il prossimo lunedì 25 luglio», scrive Imperatore, «scadrà l’attuale concessione di cui la società, fin dal 2010, ha avanzato domanda di rinnovo: senza la possibilità di poter estrarre la materia prima dalla miniera contigua allo stabilimento, la produzione cesserà e la fabbrica sarà di fatto inutilizzabile. Peraltro, circostanza se possibile ancora più grave, la mancata adozione di tale atto amministrativo da parte dei competenti uffici della Regione Abruzzo, renderà impossibile procedere al programmato trasferimento di azienda alla Cementir spa. Infatti la Sacci spa è in concordato preventivo in continuità e la relativa proposta omologata dal tribunale fallimentare di Roma si fonda sulla cessione a questa società del ramo produttivo della Sacci, per salvaguardare i livelli occupazionali e i creditori. Una delle condizioni vincolanti per tale cessione», sottolinea il direttore di Confindustria, «è proprio il rinnovo della concessione: se ciò non dovesse avvenire, la Sacci sarà dichiarata in fallimento con le immaginabili gravissime conseguenze». D’Alfonso mercoledì ha incontrato il presidente della Cementir Mario Ciliberto, con cui ha parlato sia della situazione del sito di Cagnano, sia di quello di Pescara.

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