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Pescara, 25/07/2024
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Data: 22/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Pensioni: crollano le nuove, sale l’età. Boeri benedice il jobs act «Successo in gran parte»

ROMA Ancora un crollo delle nuove pensioni liquidate dall’Inps, dovuto all’ulteriore incremento dei requisiti per l’uscita dal lavoro scattato a inizio anno. Mentre i pensionati sono, in media, ormai tutti over-60. Nel primo semestre, come emerge dall’ultimo monitoraggio dell'Istituto nazionale di previdenza sociale, le nuove pensioni liquidate sono state 189.851, con un calo del 34% rispetto alle 287.826 dello stesso periodo del 2015. È la conseguenza dell’aumento della speranza di vita (quattro mesi in più) scattato per tutti e dell’età per la pensione di vecchiaia per le donne (18 mesi in più per le lavoratrici dipendenti e un anno per quelle autonome, che l’ha portata rispettivamente a 65 anni e 7 mesi e 66 anni e 1 mese). Allo stesso tempo, si dimezzano praticamente gli assegni sociali (per gli anziani privi di reddito o con redditi bassi), passati da 25.939 a 13.912 (-46,4%) nel primo semestre. Quanto all’età media di chi esce dal lavoro, anche chi va in pensione di anzianità/anticipata è oltre la soglia dei 60 anni: questi primi sei mesi del 2016 segnano, infatti, il superamento anche per i lavoratori dipendenti di questa soglia. Secondo il monitoraggio dell’Inps, infatti, nel periodo gennaio-giugno, l’età media totale di pensionamento (considerando cioè uomini e donne) è risultata essere, nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti, di 65,1 anni per la pensione di vecchiaia (era lo stesso livello nel 2015) e di 60,4 anni per la pensione di anzianità/anticipata (era 59,9 nel 2015 e 59,8 nel primo semestre 2015). Sul capitolo pensioni il governo continua a lavorare e prima della pausa estiva, dopo i diversi tavoli tecnici, ci sarà il confronto politico tra il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini, con i leader di Cgil, Cisl e Uil. Non si sbilancia, intanto, il presidente dell’Inps, Tito Boeri: «Daremo un giudizio dopo che verrà definito il pacchetto di misure, al termine del tavolo di confronto». Boeri insiste però sulla necessità di interventi non parziali sul tema della previdenza (ma anche della povertà con «misure universali di contrasto»). «In passato sono state fatte misure estemporanee e parziali, mi auguro che questa volta non avvenga lo stesso». Sul jobs act, invece, il numero uno dell’Istituto riconosce che l’operazione «in gran parte sia stata un successo» e parla di «effetti importanti», attribuibili «non solo agli incentivi ma anche alle tutele crescenti». Boeri fa notare come la frenata delle assunzioni a tempo indeterminato degli ultimi mesi risenta del confronto con il 2015, quando «c’è stato un forte aumento» dei contratti stabili con gli sgravi pieni (da quest’anno sono meno vantaggiosi). Il saldo resta «comunque positivo» e «sembra che il numero» a fine anno si stabilizzi ai livelli «più alti». Per inizio settembre arriverà anche un primo focus Inps, con «dati più specifici» sui licenziamenti.

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