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Pescara, 25/07/2024
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Data: 23/07/2016
Testata giornalistica: Prima da Noi
Ryanair, la vittoria di D’Alfonso grazie al M5s: il regalo servirà davvero all’’aeroporto? Sconto sulle tasse d’imbarco per favorire la permanenza su Pescara ed Alghero

ABRUZZO. Un altro grande inganno o il guizzo geniale di un futuro ministro della Repubblica?
Difficile trovare una terza via.
Luciano D’Alfonso, oggi nel suo massimo fulgore, da sempre riesce a tenere in pugno una regione e la sua maggioranza (anche se con qualche mal di pancia) con lo sguardo dritto su Roma dove ha ripreso relazioni serratissime con i palazzi che contano, con la politica ma soprattutto con i tecnici (che sono quelli che davvero comandano…)
Sulla vicenda Ryanair il “nostro” D’Alfonso ha rischiato davvero molto ma non gli si può negare una violenza persuasiva che è la sua peculiarità: ha dichiarato di voler far abbassare le tasse di imbarco degli aeroporti e in pochi mesi è riuscito a convincere il governo.
Ben presto lo Stato italiano farà il gran favore alla compagnia privata di un maxi sconto sulle tasse con la speranza di mantenere un traffico aereo low costa negli aeroporti di Pescara e Alghero.
Ieri intanto è arrivato il primo sì anche dalla Camera che approvato il disegno di legge di conversione del Decreto Legge sugli Enti locali (n. 113 del 24 giugno scorso), contenente l'emendamento del Governo con il quale viene eliminata la sovrattassa aeroportuale (addizionale comunale sui diritti d'imbarco sugli aerei) dal 1° settembre per tutto il 2016. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato.
Per ora lo sconto è solo di 4 mesi ma il M5s ha già annunciato di voler proporre l’estensione del regalo per i prossimi due o tre anni.
Non capita spesso che il M5s vota insieme alla maggioranza di centrosinistra con pezzi di centrodestra.


IL GIALLO IN COMMISSIONE: SGAMBETTO DI RENZI?
Nei giorni scorsi, prima di approdare alla Camera, c’era stato un piccolo giallo in Commissione perchè l’emendamento “D’Alfonso” che doveva essere proposto dal Governo era arrivato fuori tempo massimo.
Dopo settimane di annunci e di rassicurazioni da parte di Monticelli e D’Alfonso l’emendamento non era stato ammesso perchè tardivo.
Che cosa è successo?
I fatti: tre giorni prima Monticelli, delegato regionale per la materia, aveva annunciato che il ministero aveva predisposto l’emendamento. Tre giorni prima.
Se tutto era pronto come si fa a presentare in ritardo l’emendamento?
Vuoi vedere che Renzi, Delrio o chi per loro volevano tirare uno sgambetto proprio al “petulante” D’Alfonso magari per dargli una ridimensionata?
Di certo pezzi del Pd non vedono di buon occhio lo sconto al vettore irlandese, si tratta forse di anziani “matusa” che magari ricordano bene come nella Prima Repubblica era sacrosanto che le istituzioni non cedessero a ricatti: era una questione di dignità e di principi sacri. Lo Stato doveva essere retto e corretto e anche un piccolo cedimento poteva generare pericolosi precedenti. Lo Stato non cedette nemmeno quando il ricatto prevedeva la morte del capo del governo...
I tempi sono cambiati ed oggi ad una impresa privata (che ha creato la propria fortuna e la propria posizione dominante grazie a fondi pubblici versati direttamente e senza gare d’appalto distorcendo probabilmente il mercato) che minaccia di sbaraccare, il governo e la classe politica si inchina e cede alle richieste.
Per ora la riduzione delle tasse. Domani vedremo.
Il punto è che l’emendamento presentato in ritardo poteva essere riammesso solo grazie ad un voto unanime in commissione, cioè con i voti della minoranza.
Cosa che è avvenuta -non senza sorpresa- anche da parte del M5s che si è appaiata e allineata al Pd e soprattutto a D’Alfonso, “bevendosi” la storiella che la riduzione delle tasse farà rimanere Ryanair.
Forse troppo frettolosamente o magari convintisi della bontà della linea del Pd locale, i 5 Stelle -prima che agli abruzzesi- hanno consegnato su un piatto d’argento una enorme vittoria politica a D’Alfonso.
E solo a lui.

Nel frattempo i grillini sono riusciti anche a marcare una spaccatura interna con la collega europarlamentare Daniela Aiuto che è diventata il parafulmine ed il tirassegno delle frecciate del Pd che la taccia di “volere il male dell’aeroporto” perchè ha presentato due interrogazioni e vuole sapere se i continui finanziamenti alla Saga (già sanzionati) possono continuare ad esserci.
Alla fine il M5s vota l’emendamento e passa alla Camera il provvedimento, si vedrà al Senato.
Piccola notazione: il provvedimento che di fatto toglie le tasse a chi viaggia le spalma poi su tutti: infatti il mancato gettito dovuto allo sconto sarà recuperato sulla fiscalità generale.



MA RYANAIR RESTA DAVVERO?
Ma la domanda è: siamo davvero certi che Ryanair dopo il regalo resti?
Un punto fondamentale: D’Alfonso lo dice, i grillini ci credono ma Ryanair non commenta (come al solito) e non si sbilancia.
Del resto per ora si tratta di sconti per soli 4 mesi, davvero troppo poco per compensare i mancati incassi da fondi pubblici bloccati dall’Europa.
Anche perchè Ryanair deve risolvere la grana Brexit che scompaginerà gli assetti di voli e tratte attuali ed i problemi di D’Alfy e dell’Abruzzo in tutto lo scacchiera valgono zero.
La programmazione una compagnia aerea la fa con un anno di anticipo e quello che si è deciso per l’anno prossimo sono i tagli annunciati.
Nel frattempo da marzo Ryanair ha annunciato di aumentare i biglietti di 2,50 euro, un aumento minimo che non influirà sul traffico perchè i passeggeri non se ne accorgeranno.
L’aumento però aggiunto allo sconto sulle tasse porterà ulteriori benefici al privato.


GLI SCENARI ABRUZZESI
Un’altra certezza è che tra Regione Abruzzo e Ryanair ci sono trattative segrete di cui non si conoscono i parametri e lo scopo è quello di mantenere il vettore in Abruzzo e avviare nuove tratte.
Sul finanziamento con fondi pubblici alle nuove rotte l’Europa darà il suo placet perchè previsto per legge.
Ora, dunque, si tratterà di scegliere mete che possano generare un traffico importante.
Monticelli ha annunciato trattative sulle nuove tratte ma bisogna anche ricordare che se Ryanair avesse trovato conveniente avviare nuove rotte (finanziate anche dall’Europa) lo avrebbe già fatto da tempo ma così non è stato.
La ragione è solo una: l’Abruzzo non ha un bacino sufficiente.
E poi il traffico è per l’85% outgoing (cioè abruzzesi che vanno in vacanza all’estero) e solo il 15 % incoming (cioè il famoso turismo “vitale” da salvare…)
Come si potrebbe risolvere il problema?
Bisognerebbe trovare almeno 5 mete davvero appetibili attraverso una attenta ricerca di mercato e sviluppare almeno 150mila passeggeri all’anno.
La Saga potrebbe pagare a Ryanair per ogni passeggero 35euro (invece che 10 euro attuali) con l’impegno di mantenere anche le vecchie rotte (non più finanziabili).
Spalmando la cifra si garantirebbero comunque al vettore in un anno i 5 mln di euro che incassa da anni in Abruzzo.
Un escamotage con parvenza di legalità forse inattaccabile che in qualche modo potrebbe dare una risposta alla richiesta di soldi degli irlandesi.
Tutto scritto molti mesi dal comandante Emidio Isidoro (ex cda Saga) in un documento consegnato in occasione del consiglio straordinario.
La strada è impervia ma non si può sbagliare e c’è da sfoggiare tutta la professionalità che finora non si è vista.
Nel frattempo si lavora per cercare soldi da girare alla Saga e si sta persino pensando di toglierli alla… sanità.

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