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Data: 23/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Linea dura del governo: stop scioperi, oggi si vola

ROMA Oggi si vola. Dovrebbe essere scongiurato uno scenario di disagi e interminabili attese negli aeroporti, di passeggeri costretti a bivaccare in mezzo ai propri bagagli. Alla fine è riuscito a spuntarla il governo, passato alla controffensiva dopo che un decreto cautelare del Tar del Lazio, accogliendo la richiesta di due sindacati, aveva sospeso il differimento dei vari scioperi precedentemente deciso dal ministro Delrio. Così nel tardo pomeriggio di ieri dalle prefetture sono iniziate a partire le lettere di precettazione ai lavoratori interessati: una svolta decisa dal ministero dei Trasporti insieme al Viminale, in nome delle esigenze di ordine pubblico. E in serata le sigle sindacali che avevano scelto la via giudiziaria hanno alla fine accettato di spostare le agitazioni ponendo così fine almeno sulla carta al rischio di caos negli scali italiani.
L'ISTANZA
Sono due le sigle sindacali, Unica e Anpcat, che avevano presentato ricorso al tribunale amministrativo chiedendo l'annullamento - previa sospensione - dell'ordinanza ministeriale. Il presidente della Terza sezione ha accolto l'istanza cautelare e quindi ha sospeso il provvedimento, fissando la trattazione in camera di consiglio al 30 agosto. Ma chiaramente dal punto di vista del governo e degli stessi sindacati è rilevante quel che succederà prima, nella giornata di oggi. Secondo i giudici amministrativi la motivazione dell'atto del ministero «non appare idonea a rappresentare ragioni eccezionali, tali da consentire una limitazione del diritto di sciopero». A questa tesi si è opposto naturalmente con forza l'esecutivo. Il ministero dei Trasporti con una comunicazione a quello dell'Interno ha fatto presente che gli scioperi rimasti in piedi, pur se solo di due sindacati, avrebbero causato gravi problemi di ordine pubblico per due motivi: la valenza trasversale dell'attività dei controllori di volo (anche l'astensione di una parte di loro è in grado di impedire molti voli) e i tempi ravvicinati che impedivano di riproteggere i passeggeri, ovvero di trovare altre soluzioni per loro.
GLI ALBERGHI
È stato poi fatto notare che quello di oggi sarebbe stato «uno dei giorni più affollati negli aeroporti di tutta la stagione estiva 2016 con un impatto dalle ore 10.00 alle 18.00 su 2.200 voli tra nazionali ed internazionali, di cui 450 solo a Fiumicino e su circa 350.000 passeggeri». Di qui l'esigenza di «adottare ogni misura necessaria, su tutto il territorio nazionale, a tutela dell'utenza, al fine di evitare gravi pregiudizi alla sicurezza e ai diritti costituzionalmente garantiti delle persone coinvolte».
Dopo il passo indietro di uno dei due sindacati, l'Anpcat, si è aggiunto l'Enac, l'ente che regola le attività di trasporto aereo, mettendo l'accento sull'impossibilità di trovare sistemazioni alberghiere in particolare nella città di Roma. I ministri Alfano e Delrio hanno quindi rivendicato l'opportunità di scegliere la linea dura. Il titolare dell'Interno ha ricordato di aver inviato una circolare ai prefetti chiedendo loro di adottare urgentemente tutti i provvedimenti necessari a garantire la regolarità del traffico aereo. Anche Delrio ha fatto sapere che «era giusto fare tutto il possibile per evitare problemi di ordine pubblico e assicurare i diritti costituzionalmente garantiti ai cittadini».
La scelta della precettazione è stata apprezzata da Assaereo e Assaeroporti che hanno definito «rovinoso» l'eventuale impatto di uno sciopero che avrebbe coinvolto 25 mila passeggeri solo per quanto riguarda Alitalia. Secondo le due associazioni di categoria «sarebbe stato assurdo paralizzare il Paese in una giornata di intenso traffico all'inizio del periodo di vacanze estive».
LE RAGIONI
Ma quali erano le motivazioni all'origine della protesta? Gli scioperi dichiarati per la giornata di oggi dai diversi sindacati erano ben 14 e riguardavano piloti e assistenti di volo, personale a terra e controllori di volo. In Alitalia lo scontro è sulle recenti decisioni di eliminare i biglietti gratuiti per i dipendenti e sui licenziamenti per bassa produttività alcuni assistenti di volo. I controllori di volo di Unica e Anpcat sono invece sul piede di guerra per varie ragioni, che comprendono anche la privatizzazione dell'Enav completata nelle ultime ore. Da notare che quella di oggi sarebbe stata l'ultima finestra utile per l'agitazione, prima dell'entrata in vigore della tregua prevista per il periodo estivo.
Luca Cifoni

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