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Pescara, 25/07/2024
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Data: 23/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Sacci, altri trent'anni di concessione

La Regione ha approvato la delibera che rinnova per trent'anni e amplia la concessione mineraria Aterno del sito di Cagnano. Cade, in questo modo, l'ultima condizione ostativa alle vendita del ramo d'azienda di Sacci a Cementir: un'operazione da 125 milioni di euro in Italia che consentirà di salvare ottocento posti di lavoro, di cui circa duecento (indotto compreso) nel territorio dell'Aquila. La giunta ha varato l'atteso provvedimento dopo giorni di grande tensione, giunti al culmine di un iter durato ben sei anni. Soddisfatto il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso: «Era una delibera dovuta, alla luce di insopportabili sei anni di istruttoria. Ho cominciato a capire che quando l'istruttoria è troppo lunga probabilmente a volte non si deve alla complessità dei documenti, ma alla complessità dei comportamenti. Sto lavorando per costruire una Regione semplice, che in maniera semplice faccia le istruttorie e le concluda, nel pieno rispetto dell'ordinamento. Nel caso specifico abbiamo evitato le ipocrisie che a volte vengono dalle posture peggiori della burocrazia. Abbiamo salvato una capacità di produzione e generazione di lavoro. Lolli è stato puntuale e instancabile. Ringrazio anche gli amministratori locali, i componenti del comitati Via e i sindacati. Sono contento che un grande gruppo come Cementir abbia deciso di investire in Abruzzo».
IL FRONTMANIl vice presidente della Giunta, Giovanni Lolli, è stato il frontman di questa vertenza: «E' stata una vicenda complessa perché la norma nazionale è carente, operiamo ancora con il Decreto regio del 27. Nel frattempo è intervenuta la direttiva Bolkestein. Per muoverci ci siamo dovuti ispirare a ciò che hanno fatto altre quattro Regioni: Toscana, Lombardia, il Veneto e l'Umbria. E poi ci siamo fatti confortare da pareri legali autorevolissimi. La procedura tiene conto del fatto che la normativa europea sulle gare è derogabile in particolari condizioni, per esempio per problemi sociali, o quando il bene oggetto della procedura per la sua natura non genera competizione. In Abruzzo questa è l'ultima cementeria rimasta: perdendola si sarebbe creato un gravissimo danno, anche per la ricostruzione dell'Aquila. In più c'è l'occasione di accogliere un gruppo importante».
Lo stesso Lolli ieri ha partecipato a un'assemblea a Cagnano, insieme a lavoratori e sindacati. Umberto Trasatti, segretario della Cgil, ha espresso la sua soddisfazione: «Si è risolto un problema sociale grave, per alcuni aspetti paradossale, vista la procedura aperta nel 2010. Si è arrivati all'ultimo momento in una condizione drammatica: per il 25 l'azienda aveva annunciato il fermo della cava. Grazie alla mobilitazione dei lavoratori e all'impegno di Regione e sindacati, si è avviati a una conclusione necessaria. Questo consente di proseguire il processo di cessione a un importantissimo operatore nazionale che può puntare a un ulteriore valorizzazione del sito». Soddisfazione filtra anche da Cementir per la positiva conclusione.

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