CHIETI - Tradendo la volontà del Consiglio regionale che approvò un emendamento per il mantenimento a Chieti della sede direzionale dell'azienda regionale dei trasporti, il Cda della Tua ha deliberato lo spostamento a Pescara negli uffici che erano della Gtm (l'azienda Gestione trasporti metropolitani).
Lo denuncia il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo, che ricorda come "il caso della sede dell’ex Arpa ora Tua fu sollevato, proprio nel Consiglio regionale dedicato alla costituzione della azienda unica di trasporto regionale dal gruppo di Forza Italia e precisamente dal sottoscritto e fra i numerosi emendamenti presentati volti al miglioramento dell’istituzione di questo organismo unico regionale c’era, tra l’altro accettato ed approvato dal Consiglio stesso, il mantenimento della sede direzionale della nascente Tua nella sede originaria e storica,dell ex-Arpa, nella città di Chieti. Un emendamento che prevedeva che il cuore amministrativo e funzionale, oltre al deposito degli autobus in via dei Peligni, quest’ultimo situato nell’immediata periferia, rimanesse nella sede di via Asinio Herio a Chieti, dove per altro è sede dell’ormai 'storico' Corpo della Forestale e di altri uffici regionali".
"Ma questo emendamento, voluto da me, sottoscritto dal tutto il gruppo di Forza Italia e votato a maggioranza dall’aula (perciò volontà del popolo abruzzese come dettano le basi di rappresentatività democratica), è stato evidentemente bypassato da una 'furbata' facendo deliberare lo spostamento della Sede dal Consiglio di amministrazione della Tua nominato totalmente dalla Regione e quindi dallo stesso Luciano D’Alfonso, quest’ultimo detentore anche della delega ai trasporti regionali".
"Non è nuovo l’atteggiamento da parte di D’Alfonso nel disilludere o snobbare decisioni pienamente democratiche assunte dall’assise regionale - aggiunge in una nota Febbo - basta ricordarne una su tante: la 'disattesa' risoluzione sulla non chiusura dei punti nascita, per costruire una Regione fatta a misura di qualcuno e qualcosa ma non sicuramente degli abruzzesi".
"A cosa serve il Consiglio regionale se poi si adottano stratagemmi grazie a consigli d’amministrazione nominati ad hoc per perseguire progetti che danneggiano e volti ad umiliare la città di Chieti - si domanda Emiliano Vitale, consigliere comunale forzista - Complottismo? Forse si, un riscontro reale visto che, dopo la sanità privata smembrata a Chieti e ridotta poco più ad ambulatori e Rsa per anziani, e tanti altri finanziamenti per eventi e altro azzerati, forse qualche sospetto diventa legittimo".
"Ora capisco perché l’ufficio del settore Ambiente della Provincia di Chieti, per il quale c’è un ordine del giorno che andrà in Consiglio comunale e presentato dal gruppo di Forza Italia, verrà accorpato a quello di Pescara e non trasferito, come da iniziali accordi delle parti in causa, sistemato nello stesso stabile dell’ex-Arpa. Si deduce che tutto era già previsto da tempo. E poi il presidente Luciano D’Amico sembra prendersi gioco della città, quando dichiara di voler lasciare il deposito a Chieti, forse non ricorda, volutamente, che per quello sì, paga un affitto ad un privato, forse lì si poteva risparmiare?".
"Se si volesse preservare la funzione ed amministrativa della città di Chieti il Consiglio d’amministrazione della Tua, o ancora meglio, il governatore D’Alfonso, avrebbe coinvolto l’amministrazione cittadina e magari con una ricognizione di beni di proprietà si poteva pensare a concedere da parte del Comune di Chieti degli uffici a titolo gratuito".
"Forse il Governo regionale - aggiunge Vitale - non ha capito che Chieti è ancora, purtroppo per loro, capoluogo di Provincia, che deve avere una sanità privata e pubblica a pieno regime, deve avere il finanziamento per la ex-Bucciante e anche lo studentato. Deve svolgere il ruolo culturale ed amministrativo e dovrà riprendersi anche quello industriale che ha sempre avuto e che gli compete, Chieti non accetta 'tozzi' di pane suoi e di chi gli 'sbava politicamente dietro', ivi compreso il Pd chietino eletto in Consiglio comunale, a cui chiedo se approvano tutto come rappresentanti istituzionali, ma, sopratutto, come cittadini di Chieti".
"Sperando che si risveglino anche loro da un’anestetizzante quanto letale azione di governo regionale, per questa città, che la sta prendendo a schiaffi, altrimenti ne sono volutamente complici. Stia attento il governatore d’Abruzzo, parafrasando una battuta di una scena emblematica del famosissimo film dei 300: 'Questa è Chieti'".