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Pescara, 25/07/2024
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Data: 26/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Ambientalisti: no al taglio dell’autostrada. Forum H2O: le gallerie previste dal gruppo Toto avrebbero un impatto irreversibile sul suolo e sulle riserve d’acqua

PESCARA «Un incubo ambientale e sociale». Così gli ambientalisti del Forum H2O definiscono il progetto del Gruppo Toto sul “taglio” dell’Autostrada Pescara-Roma: «Cinquanta chilometri di tunnel, lunghi come cinque trafori del Gran Sasso, nelle montagne piene d'acqua. Parco d'Abruzzo, Parco del Sirente, Simbruini, Gole del Sagittario e Gole di San Venanzio traforati per decine di chilometri. Impatti irreversibili su acquiferi, paesaggio, suolo, qualità della vita». Il Forum Acqua ieri ha divulgato le mappe del progetto criticando il silenzio della società ma soprattutto la mancanza di trasparenza e di dialogo del governatore Luciano D'Alfonso «su scelte che lascerebbero l'Abruzzo più brutto e depauperato». Il progetto era stato già preannunciato nel dicembre del 2015 in un’intervista di Alfonso Toto al Centro che parlò di «40 chilometri di gallerie a doppia canna», di «un investimento di 5,7 miliardi di euro», e di «10 mila posti di lavoro». «Lo Stato non tirerebbe fuori una lira», aveva precisato l’ad del gruppo, «ma ci ripagherebbe allungando la concessione di 45 anni». Obiettivo dei lavori: «Mettere in sicurezza l'autostrada da neve e gelo», aveva detto Toto, «e ridurre le percorrenze e i consumi». Per quanto riguarda i contenuti della conferenza stampa del Forum, il gruppo, da noi interpellato, si è riservato di intervenire in un secondo momento. Per gli ambientalisti si tratta di un progetto che va «avversato in ogni sede nelle piazze». «Oltre alle varianti sulle autostrade», spiegano, «si prospetta una doppia galleria tra Parco nazionale d'Abruzzo Lazio Molise e Roccaraso, con tunnel sotto la Montagna Grande e il Genzana», un'ipotesi «talmente incredibile», sottolineano, che è solo un «falso bersaglio inserito ad arte per cercare di spezzare il fronte del No che si sta costituendo nelle aree interne», visto che ci sono territori che con il progetto «si allontanerebbero ancor più dall'autostrada, come val Giovenco, Gole del Sagittario e Alto Sangro» (come dimostra anche l’opposizione di molti sindaci di quelle aree). «Le falde sarebbero impattate in modo irreversibile con una monumentale perdita della risorsa idrica», aggiunge il Forum. «Stiamo parlando del patrimonio idrico con cui ci dissetiamo e che alimenta fiumi e sorgenti utili a industria e agricoltura. Considerando solo i trafori sarebbero toccati almeno 10 corpi idrici sotterranei di interesse, più di un terzo di quelli della regione e tra i più significativi, un'enormità in epoca di cambiamenti climatici». «Le aree interne» aggiungono gli attivisti del Forum H2O «verrebbero letteralmente massacrate, con tunnel di decine di chilometri per bucare i Simbruini e il Sirente, martoriando gioielli ambientali unici in Europa come le Gole di San Venanzio. Sarebbero direttamente coinvolti il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco regionale del Sirente-Velino, la Riserva del Monte Genzana e la Riserva delle Gole di San Venanzio, senza considerare gli impatti sulle aree immediatamente limitrofe, come la Riserva di San Domenico a Villalago o la Riserva delle Gole del Sagittario». Ce n’è abbastanza per alimentare un dibattito che non sarà nè facile nè breve.

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