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Pescara, 25/07/2024
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Data: 26/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Progetto Toto, l'attacco degli ambientalisti D'Alfonso: nulla di certo

L'AQUILA È la volta degli ambientalisti. Del no deciso, sostenuto dalle carte del progetto. O almeno quelle che ad oggi risultano agli atti e che per il presidente Luciano D'Alfonso «non sono quelle definitive commenta perché la proposta deve essere vagliata e validata dal ministero». La sua posizione, D'Alfonso, l'ha d'altronde espressa da tempo: contenimento degli aumenti dei pedaggi entro il 2% l'anno, accessibilità alla Valle Peligna e, soprattutto, tutela del patrimonio ambientale. Per avere in cambio (e con una proroga della concessione a Toto da 7 a un massimo di 10 anni) una rete autostradale moderna, veloce, un collegamento competitivo tra Adriatico e Tirreno.
Ad oggi però, a leggere le carte, secondo gli ambientalisti, quello del Gruppo Toto sulla Strada dei Parchi è un buco in mezzo all'Appennino. «Una minaccia per l'Abruzzo e uno schiaffo per gli abruzzesi lo definisce il Wwf -. Un'autostrada contro i Parchi, sarebbe il nome più corretto». Il fuoco incrociato arriva da tutte le sigle, dal Wwf, da Ambiente e/è Vita e dal Forum H2o. «Abbiamo sovrapposto i tracciati con i perimetri delle aree protette: sarebbero direttamente coinvolte il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco regionale del Sirente-Velino, la Riserva del Monte Genzana e la Riserva delle Gole di San Venanzio, senza considerare gli impatti sulle aree immediatamente limitrofe come la Riserva di San Domenico a Villalago o la Riserva delle Gole del Sagittario spiega Augusto De Sanctis del Forum -. Solo il massiccio del Sirente verrebbe devastato con un traforo di quasi 13 km e con altre due gallerie di 2,3 km e 3,9 km che sarebbero collegate da un viadotto sulle Gole di San Venanzio. I Simbruini sarebbero perforati da un traforo di quasi 10 km».
CRITICITÀE ancora: «La Val Vomano, una delle poche valli abruzzesi che presentano ancora un po' di agricoltura, sarebbe sventrata da un'autostrada di 24 km per sboccare a Roseto con consumo di suolo irreparabile e risibili vantaggi a fronte di costi incredibili. In Valpescara si propone una bretella che taglierà le campagne di Spoltore. Anche qui consumo di suolo che non pare essere un problema per chi ama cemento e movimento terra. Spoltore e Santa Teresa saranno separate da un'autostrada di alcuni chilometri divorando quanto rimane della campagna; i cittadini riceveranno in cambio smog, malattie da traffico e vista cemento al posto degli olivi. Santa Teresa sarà ridotta ad un centro abitato spartitraffico». E poi i danni alle riserve imbrifere: «Le falde sarebbero impattate in modo irreversibile».
Spunta anche una galleria, fuori dal tracciato autostradale, per collegare Scanno e la Valle del Sagittario con Roccaraso e l'Alto Sangro: «Uno specchietto per le allodole continua De Sanctis le popolazioni delle aree interne non si facciano abbindolare e tengano unito il fronte del no che sta crescendo a dismisura». Al coro si unisce anche il M5S secondo cui si tratta di «un'oscena speculazione, perché pensare che il futuro della mobilità in Abruzzo possa passare ancora per la realizzazione di un'autostrada è anacronistico commenta il consigliere pentastellato Gianluca Ranieri - L'interesse del territorio ed il suo sviluppo sostenibile sarebbero certamente tutelati molto meglio attraverso un vero potenziamento della linea ferroviaria Pescara-Roma».

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