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Pescara, 21/11/2024
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27/07/2016
Prima da Noi
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Trasloco Tua da Chieti a Pescara, sindacati soddisfatti. Da Forza Italia, però, piovono ancora critiche |
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ABRUZZO. Se la politica di centrodestra grida allo ‘scippo’ per lo spostamento degli uffici amministrativi di Tua da Chieti a Pescara i sindacati sono invece soddisfatti. Le segreterie regionali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti contestano le ricostruzioni di quanti in queste ore hanno parlato di “un trasloco silenzioso” che, sempre secondo gli stessi denuncianti, sarebbe stato effettuato in sordina quasi a voler nascondere l’operazione. «Il trasferimento degli uffici», sottolineano i sindacati, «risponde ad un’operazione assolutamente trasparente e, anzi, colpevolmente ritardata nel tempo proprio per una estrema sensibilità politica». Infatti per le sedi di Chieti, l’Arpa prima e Tua poi, pagavano e pagano ingenti canoni annui di locazione a sei cifre contrariamente alla sede ubicata in via San Luigi Orione a Pescara e di Lanciano che sono di totale proprietà della società regionale di trasporti. A chi oggi parla di scippi antidemocratici i sindacati contestano: «sono gli stessi che hanno amministrato per cinque il trasporto pubblico locale della Regione e vorremmo far presente che il vero scippo è quello si stava perpetrando ai danni dei cittadini abruzzesi portando al collasso la più grande azienda regionale di trasporto: 35 milioni di perdite di esercizio nel quinquennio 2010/2014 sono difficili da dimenticare. L’operazione di unificazione, come è noto, si è resa necessaria anche per evitare il fallimento e la messa in liquidazione della società Arpa che sarebbero stati pressoché certi alla luce delle disposizioni del Decreto Madia sulla pubblica amministrazione e sui servizi pubblici locali. Sarebbe stato davvero un bel regalo, forse anche premeditato, a favore dell’imprenditoria privata». Proprio per questo scampato pericolo (il primo bilancio di Tua con soli sei mesi di attività, si è chiuso con un utile di esercizio), secondo i sindacati i cittadini abruzzesi (compresi i cittadini di Chieti) sono più interessati a conoscere i motivi dei ritardi di una riforma annunciata e mai realizzata nonostante i cinque anni di mandato. «Gli stessi che oggi gridano allo scandalo invece di richiamare queste becere vicende campanilistiche che non interessano davvero a nessuno, farebbero bene a spiegare le ragioni del loro fallimento nella gestione del trasporto pubblico locale», insistono i rappresentanti sindacali. «La situazione invece adesso è stata risolta (intanto dal punto di vista contabile) avendo raggiunto il pareggio di bilancio ed in appena sei mesi con l’unificazione delle tre società regionali di trasporto e soprattutto con la scelta oculata di nominare alla Presidenza un signor amministratore che essendo assai lontano dalle logiche politiche ha individuato e immediatamente cancellato, in pochissimo tempo, sprechi e tante sacche di inefficienze», chiudono le sigle sindacali. Ma il consigliere regionale di centrodestra, Mauro Febbo, non si dà pace sebbene il presidente Luciano D’Amico abbia assicurato che la sede legale rimarrà a Chieti: «trasferiscono i circa 40 dirigenti, impiegati ed addetti al funzionamento della macchina amministrativa della Tua. Ma non è chiaro come si vorrà bilanciare la perdita (attuale e certa) di questa storica attività con non si capiscono bene quali progetti e soprattutto compensare con il trasferimento del personale con altre assunzioni. Se la sede, a detta del Presidente la ritiene dispendiosa nell’economia della TUA perché parla di costituire un ipotetico Osservatorio Regionale sulla Mobilità, non comporterebbe comunque l’utilizzo di questa o altra struttura con presenza fisica e di spazio di addetti in questi uffici ? Parla di nuove assunzioni, - aggiunge il Consigliere Febbo - ma intanto spulcia il numero di unità, già presenti e dipendenti, che però orbitano esclusivamente nella sede del deposito di rimessaggio (privato ed a pagamento) di Chieti dove, opportunamente, opera già il personale tecnico addetto alla manutenzione dei mezzi». «Il presidente D’Amico parla di incontri con l’amministrazione comunale, ma non specifica con chi e non risultano agli eletti al comune di Chieti, ad oggi, almeno al gruppo di FI, - dichiara il consigliere Emiliano Vitale - proposte, comunicazioni, documenti delibere o al vaglio del consiglio, informative e riunioni volte a spiegare o proporre un’alternativa allo “svuotamento” di questa storica attività impiegatizia della città di Chieti da parte di nessuno e quindi come saranno strutturate le nuove prospettive ed investimenti della TUA sulla città di Chieti. A tal punto, quindi, se non opportunamente informati, si attiveranno i canali ufficiali ed istituzionali, regionali e comunali, con gli strumenti messi a disposizione dei consiglieri regionali e comunali: commissioni ad hoc, interrogazioni, audizioni e mozioni».
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