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Pescara, 25/07/2024
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Data: 29/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Renzi: più soldi per i contratti pubblici. Consiglio dei ministri. Sanità, stop manager di nomina politica. Iter veloce per le Grandi opere. Calamità, via a risarcimenti

ROMA Stop alle nomine politiche nella sanità pubblica, taglio da 5 a 4 dei Corpi di polizia e riduzione del 50% dei tempi burocratici necessari per realizzare le Grandi opere. Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva quattro decreti attuativi della riforma della Pa imprimendo una forte accelerazione al disegno messo a punto dal ministro Madia. «Stiamo mantenendo tutti gli impegni» ha esultato la titolare di Palazzo Vidoni. Che ora si prepara ad affrontare il nodo del rinnovo dei contratti degli statali, fermo dal 2009. «Si deve aprire una stagione nuova nel rapporto con i dipendenti della Pa» ha detto il premier Matteo Renzi. Il premier ha accennato alla necessità di uno “scambio nobile” con i 3,2 milioni di travet. «Credo sia maturo il tempo - ha argomentato - di sanare un’ingiustizia visto che da sette anni i dipendenti pubblici non hanno l’aumento dello stipendio. La cifra di 300 milioni in legge di Stabilità - ha spiegato Renzi - è poco più che simbolica e siamo pronti a mettere più denari, ma sia chiaro che chi lavora nella Pa deve essere premiato e chi fa il furbo punito». Il piatto forte dei decreti attuativi licenziati ieri è la rivoluzione per i medici manager dello Stato. «Mai più la gestione della sanità in mano alla politica peggiore. Da oggi c’è un meccanismo in base al quale ci sceglie la qualità delle persone», ha ammonito Renzi. Nel dettaglio, viene istituito l’elenco nazionale degli idonei a ricoprire l’incarico di direttore generale delle Asl e degli altri enti del Ssn. I paletti sono stringenti: il dg deve avere meno di 65 anni, possedere un’esperienza di almeno 5 anni maturata nel settore o di 7 in altri settori, sia nel pubblico che nel privato, deve aver frequentato un corso di formazione ad hoc, ma soprattutto entro due anni deve centrare gli obiettivi prefissati dalla programmazione regionale. Altrimenti va a casa. E chi decade per aver violato gli obblighi di trasparenza non potrà più entrare nell’elenco nazionale. Lo stesso tipo di procedura viene applicata per direttori amministrativi e sanitari degli ospedali. Il decreto, a giudizio di Beatrice Lorenzin, «cambia la governance della sanità». «I direttori generali - ha esemplificato il ministro della Salute - non verranno valutati solo in base agli obiettivi economici, ma anche a quelli di salute, al raggiungimento dei Lea, all’accesso e al flusso dei dati, con la loro puntuale trasmissione, all’adesione al piano degli esiti, al mantenimento degli obblighi di trasparenza, con norme anticorruzione e raggiungimento di obiettivi in termino di liste di attesa». In materia di semplificazione dei Corpi di polizia, il governo ha accorpato la Guardia forestale con l’Arma dei carabinieri. «Nascerà un comando nell’Arma dei carabinieri» ha precisato il ministro dell’Agricoltura Martina. In tema di Grandi opere, il Cdm ha dato l’ok al provvedimento che, nelle parole del premier «permette a determinati processi amministrativi carichi di particolare impatto di avere una corsia preferenziale. Ad esempio per un investimento che crea 300 posti di lavoro ci sono trafile, ora se c’è consenso ci sarà una corsia preferenziale». L’austerity «ci ha fatto ridurre da 40 a 20 miliardi gli investimenti pubblici ha denunciato Renzi». Il quale punta a ridurre del 50% i tempi burocratici per far partire i cantieri attribuendo a Palazzo Chigi poteri più forti in caso di stallo amministrativo e decisionale. Ecco poi l’attesa svolta sui risarcimenti per danni causati da calamità. Chi ha avuto la propria casa o la propria azienda danneggiata da un evento come, ad esempio, un’alluvione, avrà diritto a un risarcimento. Con la delibera approvata ieri diventa infatti operativa la riforma post emergenza, concepita per consentire a cittadini e imprenditori, colpiti da un disastro naturale, di vedersi riconosciuto un contributo per far fronte alle spese. Sarà garantito fino all’80% dei danni riportati dagli immobili privati, per un massimo di 150mila euro. Il massimo è di 450mila euro invece per le attività produttive, con il riconoscimento fino al 50% dei danni subiti dagli edifici e dell’80% per macchinari e scorte di materie prime. La legge di Stabilità 2016 aveva stanziato risorse assai rilevanti: 1,5 miliardi di euro. Infine via libera alla riforma dei porti: dai 57 di interesse nazionale si passa a 15 autorità portuali con Cda più snelli.

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