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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Il sindacalista Di Rocco travolto dal treno. Muore a 51 anni nella stazione di Porta Nuova a Pescara. Il macchinista del Frecciabianca: «L’ho visto fermo sui binari»

PESCARA Lo ha travolto il treno Frecciabianca 35822 Taranto-Milano sul binario 2 della stazione di Pescara Porta Nuova. È morto così, ieri pomeriggio, Marco Di Rocco, sindacalista 51enne di Lanciano, ex segretario provinciale della Fiom-Cgil. Nelle recenti elezioni comunali aveva coordinato la campagna elettorale che aveva portato alla riconferma del sindaco uscente Mario Pupillo. Erano da poco passate le 14 quando è avvenuta la tragedia. In base alle testimonianze di alcuni passeggeri presenti sui marciapiedi e soprattutto del macchinista del Frecciabianca, Di Rocco avrebbe prima attraversato i binari e poi si sarebbe accovacciato di spalle sulle rotaie nell’attesa del violento impatto col treno, poi risultato fatale. Una scelta, quella di mettersi di schiena alla locomotiva, che potrebbe essere sintomatica di un gesto forse non pienamente lucido che ha portato l’uomo a non guardare la morte in faccia, ma ad attenderla nella sua inesorabilità. Il treno Taranto-Milano, che transitava in quel momento nel secondo scalo pescarese, viaggiava a un massimo di settanta chilometri orari ma, nonostante il tentativo di frenata, l’impatto tra le lamiere e il corpo è stato devastante. Per Marco Di Rocco non c’è stato nulla da fare: il decesso è avvenuto sul colpo per le profonde lesioni sia interne che esterne. Il personale sanitario del 118, giunto pochi minuti dopo nella stazione, ha solo potuto constatare il decesso del 51enne. Il cellulare e gli occhiali da sole dell’uomo sono stati ritrovati qualche metro prima rispetto al corpo, che è stato sbalzato di diversi metri dal treno, ma rimanendo al di sotto dei vagoni. Nello scalo ferroviario sono anche arrivati gli agenti della Polfer, coordinati da Davide Zaccone, e gli uomini della polizia scientifica: i primi si sono occupati di far evacuare sia i binari che la stazione, rimasta chiusa per oltre un’ora con tutti i passeggeri nella piazza esterna in attesa, mentre i secondi si sono occupati dei rilievi al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente. A causa dell’investimento Trenitalia è stata costretta a chiudere la linea adriatica in entrambe le direzioni con 23 treni che hanno accumulato ritardi fino a cento minuti. La circolazione ferroviaria è poi tornata alla normalità poco dopo le quattro quando l’autorità giudiziaria, in seguito all’esame del medico legale, ha autorizzato la rimozione del cadavere.

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