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Pescara, 25/07/2024
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Data: 30/07/2016
Testata giornalistica: Il Centro
«Era un combattente e un amico». Il mondo del lavoro piange l’ex segretario della Fiom. L’omaggio delle rsa Sevel

LANCIANO È il momento del dolore, del silenzio e della rabbia. Marco Di Rocco, 51 anni, ex segretario provinciale della Fiom-Cgil, molto attivo e noto in provincia, ha lasciato una città attonita e affranta dalla notizia della sua morte, un gesto volontario che nessuno credeva possibile, nonostante un periodo difficile che era seguito al suo allontanamento dal sindacato. In tantissimi lo piangono in città. Il social network Facebook, fin dai primi minuti dalla diffusione della tragica notizia, si è riempito di parole di sgomento e dolore. Il “compagno Marco”, così come lo chiamavano tutti cordialmente, amici e avversari dei sindacati, è ricordato come un buono, uomo gioviale dal sorriso sornione, sempre pronto alla battuta, gentile e generoso nelle attività sindacali e nella vita. «Ricordo l’abbraccio fortissimo che mi ha dato alla vittoria del ballottaggio», dice il sindaco Mario Pupillo tra i singhiozzi, «era un amico d’infanzia, un bravo ragazzo, una persona leale e fedele. Ha dato un apporto fondamentale nell’ultima campagna elettorale ed è stata una presenza importantissima per le vite di quelli che lo hanno conosciuto». L’attuale segretario della Fiom, Davide Labbrozzi, corso a Pescara appena appresa la notizia, non riesce nemmeno a parlare. Il mondo sindacale tutto è scosso e profondamente addolorato. Di Rocco era conosciutissimo nel settore metalmeccanico, cuore pulsante dell’economia provinciale. Le sue analisi sindacali erano sempre lucide ed efficaci, mai banali. Dal 1° gennaio, tuttavia, non lavorava più nel sindacato. Dopo il ruolo di segretario provinciale Fiom, si era occupato dei precari nella Val Pescara per il Nidil, branca della Cgil che difende le nuove identità di lavoro, i cosiddetti lavoratori atipici. «Sono sconvolto», dichiara Domenico Bologna, segretario generale Fim-Cisl Abruzzo e Molise, «lo ricordo come una persona solare, che amava la vita. Anche nei momenti di massimo scontro in Sevel, negli anni dal 2009 al 2011 per il rinnovo del contratto Fiat, il rapporto personale è sempre rimasto saldo, lo considero un amico. Non meritava di finire così». E anche in Sevel, fabbrica in cui Di Rocco ha operato per anni con passione, le rsa della Fim Cisl hanno voluto rendergli omaggio. «Brava persona, compagno di tante battaglie», si legge in una nota delle rsa di fabbrica, «a volte eravamo divisi nel modo di affrontare i problemi, ma uniti nell’obiettivo da raggiungere: il bene del lavoratore». «Ha difeso tante volte i lavoratori», lo ricorda Nicola Manzi, segretario della Uilm-Uil di Chieti-Pescara, «ma questa volta non ha difeso la sua vita, e di questo mi dispiace. Scontri con la Fiom ne ho avuti tanti, ma con lui il rapporto personale non è mai stato in discussione».

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