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Pescara, 25/07/2024
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Data: 31/07/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Porti, Pescara alla guerra

PESCARA La riforma delle autorità portuali varata giovedì dal Consiglio dei ministri con l'approvazione del decreto Madia, colloca i porti abruzzesi di Pescara e Ortona nel sistema Adriatico centrale guidato da Ancona. Dunque al momento nessun passaggio sotto l'Authority di Civitavecchia, soluzione agognata nei mesi scorsi su cui si sono raggiunte anche importanti intese tra le due Regioni, sottoscritte ai massimi livelli. Se sul piano formale si segue il percorso stabilito dal governo, è in questa fase che D'Alfonso deve ora dare seguito alla strada aperta con Civitavecchia per una portualità trasversale sull'asse Est-Ovest, come evidenzia il coordinatore regionale della commissione porti, Antonio Nervegna: «In conferenza Stato-Regioni è stato approvato un emendamento che prevede la possibilità di presentare un'istanza motivata per passare da un sistema all'altro. Siamo in attesa dei regolamenti attuativi per formalizzarla». La questione è già diventata un caso politico. Duro il commento di Mauro Febbo (Forza Italia): «Dalla vittoria rimasta solo virtuale a una pesante sconfitta. Anche per i porti abruzzesi siamo costretti ad assistere a un film già visto con i proclami, gli spot e le promesse del presidente D'Alfonso che vengono sistematicamente smentiti. Non si è verificato nessun miracolo, nessun cambio di rotta nonostante gli annunci trionfali per l'approvazione di un emendamento proposto dal presidente D'Alfonso, ricordate la diretta con Delrio? L'Abruzzo rimane sotto Ancona e non passa a Civitavecchia come aveva anticipato trionfalmente anche l'ex sottosegretario D'Alessandro. Così come sono ancora al palo le opere strategiche per il porto di Pescara e Ortona, leggi apertura della diga foranea e dragaggio».

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