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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/08/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Bandiere rosse e Bella ciao l'ultimo saluto a Di Rocco

Un addio struggente ma senza retorica, tante lacrime ma senza isterismi. La sobrietà di cui Marco sempre parlava. Solo alla fine, quando il feretro è uscito dalla chiesa, i giovani della Fiom, il sindacato di Marco, l'hanno circondato con le loro bandiere rosse e hanno intonato Bella Ciao. Così ieri pomeriggio, a Lanciano, nella grande chiesa di Sant'Antonio, un'autentica folla ha reso l'ultimo saluto a Marco Rocco, 51 anni, ex segretario provinciale della Fiom, persona tra le più conosciute in città, e si è stretta attorno ai suoi familiari: la figlia Federica, le sorelle Patrizia e Claudia, i fratelli Silvio e Antonio. Era gioviale ed estroverso, Marco. E chissà perché, venerdì scorso, ha deciso di congedarsi da tutti, lasciandosi travolgere da un treno alla stazione Porta Nuova di Pescara, portando con sé i suoi segreti.
DAVANTI ALLA BARA
La salma di Marco, dall'obitorio dell'ospedale di Pescara, è arrivata nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonio, alle 15. Per 2 ore, migliaia di persone sono sfilate davanti alla bara, coperta da un cuscino di rose e calle, per l'ultimo saluto e parole di conforto per familiari e parenti. Poi alle 15 la santa messa di suffragio, celebrata da padre Damiano e padre Luciano. La grande navata centrale e le due laterali della chiesa non ce l'hanno fatta a contenere tutti, molti sono rimasti fuori. Per la Regione c'è l'assessore Silvio Paolucci, poi il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, con tutta la Giunta e molti consiglieri, il segretario regionale della Fiom Fegatelli e quello provinciale Labbrozzi, per Uil Campo e Manzi, Priamo Biscotti per la Cisl. «Questo è il momento delle fede ha detto padre Damiano delle riflessioni e non dei perché. Marco porta in cielo la gemma di chi si batte per gli altri, lavora senza mai risparmiarsi non per sé quando per migliorare la vita degli altri». Commosso, il sindaco Pupillo: «Marco ha sottolineato - è riuscito a salvare tante persone che erano a disagio senza un lavoro, noi non siamo riusciti a salvare lui. Struggente i ricordo di Davide Labbrozzi: «Con Marco ho condiviso vent'anni della mia vita. Mi ha insegnato tanto, abbiamo lottato insieme, spesso sotto il sole cocente davanti alle fabbriche che volevano chiudere. Si dice che un amico vale un tesoro, allora guardando quante persone sono qui adesso, devo dire che nessuno aveva tanta ricchezza, quella dell'amicizia, come Marco». Remo Rapino ha chiuso con una nota poetica di raro pregio.

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