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Pescara, 25/07/2024
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Data: 02/08/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Progetto Toto, pressing degli ambientalisti «La verità da D'Alfonso»

PESCARA Le associazioni ambientaliste abruzzesi chiedono trasparenza sul progetto del Gruppo Toto di modifica del tracciato autostradale dell'A24 e A25. Lo fanno con una lettera aperta indirizzata al presidente della giunta regionale, Luciano D'Alfonso, con cui si chiede di rendere partecipi le cittadinanze interessate e di farsi carico di confronti che illumino le diverse situazioni. Si teme per lo stravolgimento dei paesaggi naturalistici, per il patrimonio acquifero e per il consumo di suolo sempre più accelerato con la realizzazione di viadotti e tunnel. Cosicché Wwf, Legambiente, Pro Natura, Fai, Italia Nostra, Marevivo e Archeoclub si fanno latori delle istanze dei suoi associati. Prima dell'intestazione, le associazioni ricordano un passaggio che lo stesse governatore rimarcò con forza durante la sua campagna elettorale: «Trasformare il cittadino e l'impresa in parte attiva verso la decisione ed aiutare il miglioramento con il proprio parere, creando dei processi di partecipazione alle politiche regionali ed alla gestione dei servizi a tutti i livelli istituzionali, incentivando l'utilizzo e la fruizione di nuove tecnologie». E da quest'assunto che Wwf e consorelle partono per chiedere trasparenza: «La corretta e preventiva informazione scrivono le sigle ambientaliste - la partecipazione dei cittadini ai processi decisionali, l'accessibilità ai dati costituiscono gli elementi fondanti di un buon governo».
PARTECIPAZIONESempre riprendendo il jingle elettorale del governatore, si conviene sull'utilità e opportunità dell'essere informati e sulle partecipazioni alle scelte. «Ed è proprio per questo che, a nome delle associazioni che rappresentiamo e che hanno anche in Abruzzo migliaia di soci e sostenitori prosegue la lettera - le chiediamo di avviare subito una vera e propria operazione trasparenza sul progetto. Tale ipotizzata variante, infatti, sta creando la giusta preoccupazione in quanti hanno a cuore la tutela e la valorizzazione dell'ambiente. Come in altre occasioni del passato (Terzo traforo del Gran Sasso, Centro Oli di Ortona, Piattaforma petrolifera Ombrina Mare, ecc.) un vasto movimento fatto di associazioni, comitati, amministrazioni locali, operatori economici, forze sindacali e politiche sta manifestando la propria contrarietà verso un'opera che, per quanto è emerso fino ad oggi, con il suo enorme carico di trafori, viadotti e bretelle, rappresenterebbe uno stravolgimento di ambienti naturali di straordinario valore e infinita bellezza, che gli Abruzzesi hanno saputo sinora conservare per le future generazioni, e un potenziale gravissimo vulnus per il bene più prezioso della collettività, l'acqua».

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