Autorità di sistema portuale: se Ortona volesse essere inserita nell'adsp di Civitavecchia invece che in quella di Ancona, dove il recente decreto Madia l'ha collocata, occorrerebbe un decreto ad hoc del Presidente della Repubblica. E' quanto prevede un parere del Consiglio di Stato. Non basterebbero, insomma, le intese tra le regioni Abruzzo e Lazio per andare in deroga. Il Consiglio di Stato giudica la riforma innovativa e mira a salvaguardare i suoi principi affermando che «il meccanismo per rendere possibile lo spostamento di un porto già inserito in un'altra autorità portuale potrebbe vanificare il raggiungimento degli obiettivi con essa perseguiti attraverso l'introduzione di un regime transitorio, di non trascurabile durata, nel quale le neo istituite autorità di settore portuale dovrebbero coesistere con le vecchie autorità portuali» ma non solo afferma anche che «la riorganizzazione delle autorità portuali sulla base di un sistema integrato di più porti si deve coniugare con una visione strategica di integrazione tra il settore portuale e quello della logistica». Per cambiare quindi i limiti territoriali di un'adsp occorrerebbe un decreto del presidente della Repubblica, su proposta del ministro dei Trasporti, che dovrebbe ottenere il nulla osta della conferenza stato regione unificata. «Principi questi peraltro condivisibili- commenta il capogruppo di Forza Italia Tommaso Cieri- il sistema portuale non è un sistema avulso dalle altre realtà logistiche, ma anzi con queste si connette e collabora. Se come porto di Ortona abbiamo connessioni per il sistema di soccorso in mare, di smistamento di corrispondenza, di sistema ferroviario con Ancona, come può essere concepibile una connessione con Civitavecchia?». L'invito di Cieri al sindaco, Vincenzo d'Ottavio, è ora di riallacciare i contatti con Ancona, concordando un piano di sviluppo collaborativo. L'argomento approderà di certo in Consiglio comunale.