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Pescara, 25/07/2024
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Data: 05/08/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Caos e rabbia alle fermate. A Termini arriva la Polizia. Bus in forte ritardo, aggrediti gli autisti «Vergogna, dobbiamo andare a lavorare»

«Mi sto sentendo male. Sono più di cinquanta minuti che aspetto sotto il sole, in piedi. Non c'è un posto dove sedersi, non c'è ombra. Siete dei criminali! Se finisco in ospedale vi denuncio....». Il fiato sempre più corto, il volto infuocato dalla rabbia e dal caldo, un signore urla alla fermata del bus 714 alla stazione Termini e agita le mani contro i dipendenti dell'Atac. «Si calmi, se no le viene un collasso..». «Ma io sto già per collassare, chiamate un'ambulanza. Voi siete al servizio dei cittadini. Vi sembra questo il modo? Ma chi vi ha assunto?». Gli autisti insultati provano a difendersi, «ci sono delle disposizioni dell'azienda, noi che possiamo farci?». «Ecco, appunto. Quali sono queste disposizioni? E perché nessuno finora è venuto a dirci niente?». «Ci sono meno mezzi, tutto qua». Si rischia la rissa, una giovane dipendente impaurita chiama la polizia. «Non se la prenda con loro, che colpa hanno gli autisti? Se ha qualche protesta da fare scriva un telegramma all'azienda», l'agente della volante invita il signore infuriato a sedersi in macchina, in attesa del bus. «Se ne stia tranquillo, se no lei davvero finisce in ospedale». Ma ha ragione, borbottano gli altri passeggeri sfiniti, una folla che soffre nell'afa di un pomeriggio senza bus. «Eccolo, il 714. Non è possibile, sarà un miraggio, un colpo di calore....». E invece è davvero l'autobus che non si vedeva da un'ora, si aprono le porte e tutti si accalcano, finisce a gomitate.
IL PIANO
Accade alle fermate dei mezzi pubblici in questo agosto con le corse dimezzate. Il piazzale della stazione è vuoto, dove sono finiti gli autobus? Spariti. Solo gente in attesa che suda e impreca. Da lunedì fino al 27 agosto ci sono i nuovi orari estivi che prevedono meno corse, l'Atac l'aveva annunciato. Cari romani rimasti a Roma, arrangiatevi. «A piazza Conca d'Oro ho aspettato il 337 per Tor Lupara anche due ore», Cristi è una colf filippina, lavora ai Parioli, ogni mattina è come se arrivasse a Salerno. «Il pomeriggio è peggio della mattina. Siamo tutti disperati, la gente protesta. Questo è l'unico autobus che va a Tor Lupara. Ma è da più di un mese che va così, sono finite le scuole e gli autobus sono diminuiti. Come se a Roma ad agosto non c'è nessuno che lavora. Lo vede quanti siamo? È una tragedia per tutti noi».
LE PROTESTE
Gesi, spagnola, finalmente sorride. «Eccolo, il 92. Un'ora e dieci che lo aspetto». Va a Nuovo Salario, racconta che da luglio passa il tempo alla fermate, «esco da casa un'ora e mezza prima. È spaventoso. Poi quando arrivano i mezzi sono strapieni e la gente si ammazza per salire. Ci dicono che gli autisti sono in ferie. Non lo so, so soltanto che è una cosa terribile». La metro? Un disastro pure lì. «La B1 la aspetti almeno un quarto d'ora, poi magari arriva il treno senz'aria condizionata e ti senti male». Maria Luigia aspetta l'80 oppure l'83, tanto non passa nè l'uno nè l'altro. «Le persone sono infuriate e se la prendono con gli autisti. I controllori non salgono per paura di essere aggrediti». Meno vetture perché è estate, «ma non sono più i tempi in cui Roma si svuotava. Tantissime persone lavorano. E come fanno? Noi l'abbonamento lo paghiamo pure in questi mesi e mica ci fanno sconti. A piazza Venezia gli autobus arrivano così pieni che c'è chi va a prenderli alla fermata prima per poter salire». Roma ancora più lenta, e sembra impossibile: l'Eur, Pineta Sacchetti, Portuense, Prenestina e tutte le periferie sono diventate lontanrissime. Si fa prima ad andare a Napoli.

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