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Pescara, 25/07/2024
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Data: 05/08/2016
Testata giornalistica: AbruzzoWeb
Regione: Sveltina per nominare dirigenti senza concorso, Cgil farà la spia a Renzi

L’AQUILA - Una leggina di tre semplici articoli per consentire alla Regione Abruzzo di scegliersi a piacimento e senza concorso dirigenti “reggenti” pescando nel personale tra gli specialisti amministrativi della categoria D, che possano svolgere le funzioni fino alla conclusione delle selezioni pubbliche obbligatorie per legge, quindi per un bel po’.

Dopo un tentativo simile di “sveltina” del consigliere del Partito democratico Luciano Monticelli già disinnescato lo scorso aprile, ora la maggioranza di centrosinistra ci riprova, stavolta affidandosi al capogruppo dei dem, Sandro Mariani, primo firmatario della proposta di legge attualmente in discussione in prima commissione (Bilancio).

Per intuire l’effetto concreto della legge, che creerebbe un’infornata di nomine, basti pensare che i dirigenti vacanti della sola Giunta sono 26 e sarebbe già un bel paniere di posti da assegnare, seppur a tempo.

Ma la norma attribuirebbe lo stesso potere di “reggenza” anche al Consiglio, a tutte le Agenzie regionali, agli Enti strumentali eccetera, insomma a ogni emanazione dell’ente pubblico. Sai che pacchia.

E questo, oltretutto, in una fase in cui dentro l’organico della Regione stanno per piovere decine di dirigenti e altro personale proveniente dalla discussa “riforma” delle Province disposta dall’ex sottosegretario e ora ministro Graziano Delrio.

I dubbi non mancano, sulla scorta di una sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato una legge simile approvata nella Regione Basilicata: la stessa che ha indotto, mesi fa, Monticelli a ritirare la sua proposta.

I lavoratori di categoria D “reggenti” per quel periodo limitato accederebbero a funzioni superiori di una carriera diversa, quella dirigenziale, e c’è il dubbio sulla possibile legittimità degli atti che verrebbero da loro firmati in quelle vesti. Per non parlare delle indennità che verrebbero corrisposte, sempre a tempo, ai “precari” tanto quanto a un dirigente di ruolo. Insomma, un pastrocchio.

Anche per questo già insorgono i sindacati, in particolare la Cgil Funzione pubblica, con una nota riservata del segretario regionale, Rita Candeloro, inviata ai consiglieri e ai proponenti e di cui AbruzzoWeb è venuto in possesso.

Il sindacato contesta il metodo, ovvero la poca concertazione, e soprattutto il merito, ovvero la scelta “ad personam”, avanzando anche dubbi di incostituzionalità e avvisando che, in caso di approvazione, farà “la spia” al governo perché ricorra alla Corte Costituzionale.

LA LEGGE
Mentre l’articolo 2 e 3 dispongono semplicemente l’assenza di nuove spese e l’entrata in vigore, il cuore della leggina è nell’articolo 1, che va a modificare la legge regionale numero 77 del 1999, aggiungendo al testo originale l’articolo 7-bis.

“Per il periodo necessario all’espletamento dei concorsi pubblici per l’accesso alla qualifica dirigenziale, l’Amministrazione regionale, gli enti, le aziende e le agenzie regionali, in assenza di figure dirigenziali, possono attribuire la reggenza delle funzioni di cui al comma 7 a dipendenti della categoria D in possesso del diploma di laurea vecchio ordinamento o magistrale con esperienza professionale almeno quinquennale nell’ambito della Pubblica Amministrazione”, si legge nell’articolo aggiunto.

“Al dipendente incaricato spetta, per la durata dell’incarico, il trattamento accessorio del personale con qualifica dirigenziale. L’esercizio di tali funzioni non costituisce titolo valutabile ai fini dell’accesso alla carriera dirigenziale - prosegue - I termini decorrono dalla data di entrata in vigore della presente legge e le funzioni possono essere attribuite solo per le posizioni già istituite alla medesima data”.

LA CGIL: “NON SI PUO’ FARE”
La Candeloro spiega che Cgil “non può che essere critica nei confronti di nomine ad personam che attribuiscono ruoli e funzioni apicali, nell’ambito della gestione amministrativa dell’Ente, per tempo indefinito, evitando le normali procedure” anche perché “si nominano dirigenti dei funzionari per un tempo indefinito e al di fuori di qualsiasi procedura selettiva che almeno avrebbe dato una minima aurea di merito a tale contesto”.

Si ricorda ancora che “le uniche procedure previste per il conferimento delle funzioni dirigenziali sono quelle indicate dal decreto legislativo 165/2001 (ovvero il concorso pubblico, ndr) e nemmeno si può ravvisare l’istituto della reggenza”.

“Qualora il progetto di legge fosse approvato - avvisa la Cgil - questa organizzazione sindacale provvederà a fare segnalazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai fini di una impugnativa in via principale del testo fatta salva ogni altra iniziativa sindacale che sarà opportuno intraprendere”.

LA NOTA COMPLETA

Egr.ia Consigliera, Egr. Consiglieri, Egr.i Presidenti,
questa O.S. ha letto il succitato progetto di legge che con novella modifica l’art. 1, l.r. 77/99, prevedendo l’attribuzione della reggenza delle funzioni dirigenziali ai dipendenti della Regione e delle Amministrazioni regionali di Cat. D. Sul progetto occorre, in via preliminare, ravvisare che non sono state sentite le OO.SS. alle quali non è stata data alcuna informazione.

Non che sussista un obbligo ma per una amministrazione che richiama costantemente l’istituto della concertazione e della partecipazione avrebbe costituito buona prassi per delle corrette relazioni sindacali.

Questo anche e soprattutto alla luce di quanto affermato dalla carta statutaria che prevede espressamente all’art. 10 il principio della Concertazione e all’art. 11 quello della partecipazione. Per quanto attiene il testo del pdl occorre, invece, fare alcune osservazioni sul merito e per quanto attiene la legittimità costituzionale.

Nel merito questa O.S. non può che essere critica nei confronti di nomine “ad personam” che attribuiscono ruoli e funzioni apicali, nell’ambito della gestione amministrativa dell’Ente, per tempo indefinito, evitando le normali procedure e introducendo diverse forme salariali per le stesse funzioni.

È questo il caso di specie in quanto si nominano dirigenti dei funzionari per un tempo indefinito “periodo necessario all’espletamento dei concorsi pubblici”?!? e al di fuori di qualsiasi procedura selettiva che almeno avrebbe dato una minima aurea di “merito” a tale contesto.

Da questa amministrazione ci si sarebbe aspettato una riforma organizzativa seria che avesse previsto la diminuzione dei posti dirigenziali con ricadute economiche sul bilancio regionale e di certo non la previsione di procedure spurie per la loro copertura.

Per quanto attiene la parte giuridica il recente orientamento della Corte Costituzionale (Sentenza 180/2015 con la quale è stata dichiarata l’illegittimità di una disposizione della Basilicata di uguale tenore di quella rappresentata nel pdl ), ribadisce in modo incontrovertibile che le uniche procedure previste per il conferimento delle funzioni dirigenziali sono quelle indicate dal d.lgs. 165/2001 (Concorso pubblico) e nemmeno si può ravvisare l’istituto della reggenza (tra l’altro previsto solo per le funzioni centrali rectius Ministeri) poiché quest’ultima “...ricorre solo in caso di vacanza di posto in organico, di temporaneità e straordinarietà...”.

Da ultimo la sentenza ribadisce, quale indirizzo costante della suprema Corte, il riconoscimento della competenza legislativa allo Stato, riconducibile alla materia “ordinamento civile”, la disciplina del rapporto lavorativo.

Da ultimo si rappresenta che la previsione della retribuzione riferita al solo salario accessorio, e non del tabellare, dei funzionari nominati dirigenti potrebbe portare, alla fine dell’incarico, a un contenzioso in relazione al riconoscimento del salario tabellare avendo tali funzionari comunque svolto funzioni dirigenziali come gli altri.

Per quanto sopra rappresentato, qualora il pdl fosse approvato, questa organizzazione sindacale provvederà a fare segnalazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ai fini di una impugnativa in via principale del testo fatta salva ogni altra iniziativa sindacale che sarà opportuno intraprendere.

CGIL FP ABRUZZO
Il Segretario Generale
f.to Rita Candeloro

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