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Pescara, 25/07/2024
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Data: 06/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Le opere incompiute, ecco il vero spreco. La replica del Direttore: "Il vero spreco è lasciare le cose a metà"

Caro Direttore, la metropolitana leggera di superficie immaginata a Pescara costituisce, insieme alla diga foranea, il nuovo pugno nello stomaco di una città ferita. Non serve a niente. Non ha motivo di esistere su un asse ciclo-pedonale che svolge egregiamente la sua funzione da quasi un ventennio. Eppure le Amministrazioni avvicendatesi alla guida della città, tutte, hanno deciso di farla, sia pure malamente e sovvertendo tutte le regole, anche il buonsenso. Motivo: altrimenti si perdono i finanziamenti. E così spendiamo e spendiamo, non per migliorare la vivibilità, ma perché si deve fare. Come la diga foranea, del resto e, oggi, le bretelle di Toto. Anche se tutto questo comporterà solo disagi (a partire da quegli orrendi pali applicati sulla Strada Parco e alle centinaia di semafori in bella vista al centro di marciapiedi irregolari e inaccessibili ai disabili). Niente a beneficio dei cittadini. Intanto, sono già volati via alcuni milioni. Un altro spreco.

Ivano Angiolelli

Il vero spreco è lasciare le cose a metà: chi governa ha il diritto-dovere di prendere decisioni e progettare i lavori che reputa necessari, nel rispetto delle leggi, ma deve mettere in chiaro fin dall'inizio la fattibilità (e le criticità) di ogni opera. Purtroppo, in Italia ogni sindaco boicotta le iniziative avviate dal predecessore, avviando a sua volta altre future incompiute. Un disastro.

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