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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Trasporti e sociale, ecco cosa cambia. Le manovre passate nell’ultimo Consiglio estivo sono destinate a cambiare usi e abitudini nella mobilità e nella Sanità. Intervista a Camillo D'ALessandro. Aumenti fino al 15% ma agevolazioni per studenti e pendolari. Tagli alle corse fotocopia e con pochi utenti. E non lasciamo i piccoli comuni isolati (l'articolo in pdf)

PESCARA D’Alessandro, lei ha seguito per conto della giunta la riforma sui Trasporti: dica quali sono vantaggi e svantaggi del piano-tariffe che scatta nei prossimi giorni. «A costo di un piccolo aumento, al massimo del 15 per cento, garantiamo il servizio a tutti, introduciamo agevolazioni per pendolari e studenti, sconti del 30 per cento a disoccupati e inoccupati, assicuriamo un futuro migliore al settore». Quindi secondo lei l’unico svantaggio sta nell’aumento fino al 15 per cento dei titoli di viaggio (biglietti e abbonamenti)? «Pochi spicci in cambio di agevolazioni per chi usa di più il mezzo pubblico o deve utilizzarlo perché non ha alternative». Qualche esempio concreto? «L’abbonamento annuale da 200 euro che utilizzano di più gli studenti passa al massimo a 230 euro, cioé 3,10 euro circa al mese nel periodo scolastico. Non mi sembra che sia una stangata. Di contro abbiamo portato a un milione di euro i contributi per le fasce di esenzione per studenti con Isee familiare fino a 1.500 euro. Considerato che gli abbonamenti più frequenti sono quelli da 200 euro, calcoliamo che sono al massimo 15mila i ragazzi che possono non pagare più l’abbonamento. Inoltre occupati/disoccupati pagano il 50% in meno, e calcoliamo che siano altri 3mila viaggiatori. Come vede siamo andati incontro alle esigenze reali». Sì, ma per un passeggero comune resta comunque il 15% in più. Era necessario? «Necessario perché l’Abruzzo agli occhi del governo era passato fra le “regioni canaglia” nel senso che con i ricavi riusciva a pagarsi a malapena il 10% dei cento dei costi quando avrebbe dovuto raggiungere il 35%. Di qui la “multa” di 8milioni di euro che ci è stata inflitta come penalità e che ha determinato la riduzione dei fondi pubblici». Di quanti soldi parliamo? «Di 131 milioni di euro passati a 123». Passiamo ai tagli alle corse. Qui le proteste sono altrettanto forti. «Proteste strumentali e politiche. Tenga conto che nel 2011 la giunta di centrodestra tagliò in maniera lineare il 10 per cento delle corse, vale a dire 4.400 km, cioé 8 milioni di euro. Oggi invece con il taglio del 5% delle corse introduciamo il principio del merito. Cioé tagliamo le sovrapposizioni che erano state lasciate nella maggior parte dei casi per motivi elettorali e clientelari e tagliamo quelle corse che negli orari di “morbida” portano da zero a cinque passeggeri. Attenzione, tagliamo, non cancelliamo. Perché le altre corse restano. E aggiungo che non vengono toccati i servizi minimi cioé le linee per studenti e operai». I piccoli comuni rischiano di restare isolati? «C’è un vincolo di bilancio nella norma che obbliga di dare l’1 per cento ai Comuni che non sono più sedi di scuole o che hanno problemi di frane. Con quei soldi potranno prevedere servizi di trasporto alternativi. Ricordo inoltre per le aree interne l’aumento di titoli di viaggi può essere fino al 5% e non al 15%». L’ex governatore Chiodi sostiene che lei è rancoroso e che lui aveva abbassato le tasse degli abruzzesi. «Io non provo rancore contro Chiodi, ma contro i problemi che Chiodi non ha voluto affrontare. Gli ricordo che oggi un dirigente dei trasporti costava all’Abruzzo 200mila euro all’anno. Oggi costa 83mila euro. Grazie alla nostra opera di moralizzazione sull’uso dei soldi».

Le critiche di Fi e M5s: disastro annunciato
L’AQUILA «Avevamo da subito sottolineato come il documento fosse lacunoso, figlio dell'approssimazione e dell'arroganza di questa maggioranza»: così Forza Italia attacca la giunta sul piano-trasporti. «La prima e più evidente criticità riguarda il taglio sui servizi minimi quando non è stato portato ancora all'attenzione del consiglio regionale un provvedimento che stabilisce quali siano questi servizi», si legge su una nota. «Un'altra assurdità riguarda la decisione di tagliare del 50% i contributi per il servizio delle cosiddette corse bis, totalmente rivolte al trasporto studenti, che va a incidere sul contributo regionale (ovvero sul 65%) mentre si vorrebbe compensare questa decurtazione con un aumento del costo dei biglietti fino al 15% a valere sulla quota a carico del vettore (ovvero sul 35%). Questo se da un lato determina un aumento dei costi a carico degli utenti dall'altro penalizzerà la quantità delle corse e la qualità del servizio offerto in termini di mezzi a disposizione e della loro manutenzione». Duro anche M5s: «Siamo intervenuti con una serie di emendamenti per arginare un disastro annunciato, ad esempio abbiamo ottenuto un forte impegno nel contrasto all'evasione tariffaria».

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