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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/08/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Trasporto pubblico, approvazione nella notte

L'AQUILA L'approvazione è arrivata poco prima delle tre del mattino di ieri: una lunga maratona quella all'Emiciclo (ormai un classico di Ferragosto) che è servita alla Regione per poter deliberare in tempo utile per la nuova campagna di abbonamenti al trasporto pubblico locale, gli aumenti previsti dalla nuova legge proposta dal delegato Camillo D'Alessandro. Un ritocco alle tariffe che dunque partirà già da settembre, che ha fatto infuriare le opposizioni e che vale un aumento del 15% sui biglietti e gli abbonamenti, oltre ad un taglio del 5% sulle corse. Tradotto in euro si parla di circa 15 centesimi sui titoli di viaggio singoli e di una media di 2/3 euro sui mensili, anche se, nella stessa legge, è prevista una modulazione diversa degli aumenti per le aree interne. Una misura necessaria, secondo D'Alessandro, che serve per coprire il vulnus del rapporto tra costi e ricavi che è costato all'Abruzzo, in relazione alle annualità 2012 e 2013, una sanzione di 8 milioni di euro (e altrettanto succederà per quelle 2014-2015) e che «comunque prevede per la prima volta una politica di esenzione per le classi meno abbienti, con tariffe agevolate - spiega D'Alessandro - anche per i circa tremila inoccupati per recarsi a fare formazione e per cinquemila studenti».
E poi l'occhio di riguardo, con un fondo dedicato, per i Comuni che hanno subito calamità naturali (specie frane, ma anche L'Aquila con il terremoto) e che per questo presentano necessità di coprire più chilometri con il servizio di trasporto pubblico. Le opposizioni, però, suonano la carica: «Si mettono per l'ennesima volta le mani in tasca ai cittadini per l'incapacità di creare forme di risparmio», denunciano all'unisono centrodestra e Cinquestelle. La discussione in aula, d'altronde, è stata lunga e accesa, con l'opposizione che ha contestato di ricorrere agli aumenti per riportare in equilibrio il rapporto ricavi-costi (con i primi che devono coprire il 35% dei secondi), anziché arginare gli sprechi e l'evasione e di operare tagli alle corse senza avere però ancora dato seguito alla indicazione dei servizi minimi. Il duello finale, fuori dal Consiglio, è tra l'ex presidente Chiodi e D'Alessandro, con il secondo che accusa il primo di aver portato lui l'Abruzzo tra le Regioni canaglia e quest'ultimo che fa notare come, nei fatti, il centrodestra non abbia mai aumentato tasse e tariffe a differenza dell'attuale maggioranza.

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