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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Comincia il taglio delle partecipate. Decreti Pubblica amministrazione: codice digitale, tetto ai compensi dei manager

ROMA Avanti “passo dopo passo”. Il ministro Marianna Madia incassa altri tre decreti attuativi che danno ulteriore sostanza alla riforma della Pa. Il Cdm ha dato il via libera al nuovo Codice dell’amministrazione digitale e al provvedimento sul processo contabile. Ma, soprattutto, Palazzo Chigi ha approvato l’atteso taglio delle partecipate. Nei piani dell’esecutivo c’è l’obiettivo di ridurre le società dalle attuali 8mila a non più mille cancellandone 7mila. Il decreto, che dà sei mesi di tempo per scrivere i piani di razionalizzazione e poi un anno per procedere, indica in maniera chiara i principi che dovranno essere seguiti per realizzare la robusta sforbiciata. Stop alle partecipazioni in aziende che operano in settori di mercato e in quelle che non raggiungono requisiti minimi di organico, fatturato e risultati di bilancio. Per restare in vita, le partecipate dovranno avere un fatturato minimo di almeno un milione. Quanto agli organici, le società pubbliche saranno chiamate a monitorare le proprie strutture indicando la presenza di esuberi, che dovranno essere gestiti dalle Regioni e dall’Agenzia nazionale per il lavoro. Taglio in vista per le ambite poltrone dei Cda. La riforma (che introduce un tetto di 240mila euro agli stipendi dei manager cancellando le buonuscite) introduce infatti la regola dell’amministratore unico, confinando la presenza dei Cda ai casi in cui saranno indispensabili per ragioni di adeguatezza organizzativa, in base a parametri che Palazzo Chigi dovrà individuare nei prossimi mesi. Entro settembre, poi, dovrebbero finalmente essere attuate le cinque fasce che limitano i compensi di amministratori e dirigenti sulla base delle dimensioni dell’azienda. A queste indicazioni dovrebbero tendenzialmente adeguarsi anche le società miste, a cui gli enti pubblici dovranno fornire atti di indirizzo che chiedano regole su compensi e amministratori analoghe a quelle fissate per le aziende pubbliche. Il governo ha rivisto il Codice dell’amministrazione, aprendo le porte al domicilio elettronico, che manderà in pensione la cassetta postale, e ai micropagamenti via sms: fino a 50 euro sarà possibile pagare con credito telefonico bollette, certificati o multe. Nel testo sono inserite anche clausole volte a incentivare lo smartworking, sarà possibile usare il tablet personale per lavoro e viceversa, e l’istituzione di un commissario ufficiale all’Agenzia digitale per tre anni. Viene poi gettato un salvagente alle amministrazioni ritardatarie, ancora impreparate a dire addio alla carta: avranno 4 mesi in più.

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