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Pescara, 25/07/2024
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Data: 11/08/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
«Lavoro, crisi drammatica Ora siamo ultimi in Regione»

I numeri riportati da Cgil sui dati economici della provincia parlano di una provincia che ancora non vede la luce alla fine del tunnel: Gli indicatori dei report istituzionali chiosa il segretario provinciale Giovanni Timoteo mostrano una realtà stagnante, in cui le difficoltà crescono all'unisono con precarietà e disoccupazione. I dati sono terribili: da primi della classe quando Teramo assieme a Varese era il territorio con più appeal, ora siamo diventati gli ultimi in regione e addirittura, in alcuni casi, perfino in Sud Italia. E' il tempo dell'innovazione e della ricerca; la nostra struttura produttiva è quella delle Pmi: dal 2000 in poi abbiamo sempre denunciato la mancata progettualità del sistema politico e industriale. I dati economici sono senza tema di smentite: dal 2009 al 2015 il valore aggiunto ai premi base (la capacità produttiva del territorio) è passato da 20.550 euro a 19.994 euro, risultando il più basso d'Abruzzo. Il numero delle imprese si è ridotto di oltre mille unità e tra quelle attive, quelle teramane esprimono una ridotta adesione alle reti d'impresa e alle start up, Non c'è capacità di aggregazione. Triste per la Cgil anche il primato delle procedure concorsuali: 250 nel solo 2015 (il 53% dell'intero dato regionale). Il tasso di disoccupazione galoppa verso l'alto: dal 5,5% del 2017 all'11,5% del 2015 mentre nello stesso periodo le persone in cerca di lavoro sono passate dal 7 al 15,1%. In tale contesto affiora la cassa integrazione utilizzata in modo massiccio sottoponendo le famiglie ad enormi sacrifici. Il precariato così aumenta e di pari passo il fenomeno dei voucher s'impenna con una vera e propria esplosione (in questo modo non si va avanti): solo nei primi cinque mesi del 2016, fa sapere Viale Crispi, si è registrata un'ulteriore crescita del 53%. E nel pieno del tunnel, è molto difficile che a breve ci sia un miglioramento soprattutto quando il reddito dei Teramani si assesta sui 15.364 euro, il più basso d'Abruzzo (16.284 la media) ma anche sottolinea Timoteo - della media del Sud Italia con 15.364 euro. Ma a Teramo il cocktail è micidiale: difatti davanti ad una situazione economica in sofferenza più delle altre, di pari passo la pressione tributaria dei comuni della provincia è la più elevata della regione con 596,81 euro annui per cittadino (in Abruzzo 570,81, in Italia 582,4): Peraltro aggiunge il segretario anche i bilanci dei comuni teramani sono fatti per il 76,7% di entrate tributarie rispetto al 66,3% dell'Abruzzo e al 65 del dato nazionale. Le ricette per uscire dal pantano sono diverse soprattutto quando, Timoteo lo rimarca con forza, il nostro sistema produttivo e industriale dovrebbe essere salvaguardato perché ancora ci fornisce la maggior parte delle risorse. Via dunque ad un'accelerazione agli strumenti come l'area di crisi complessa in Vibrata e quella semplice.

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