Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.575



Data: 11/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Intervista a Marinella Sclocco - Ci vorrà un po' di tempo per far abituare gli Ambiti sociali, ma li aiuteremo

PESCARA Assessore alle Politiche sociali Marinella Sclocco, il consiglio regionale ha approvato il nuovo Piano sociale 2016-2018. Qual è la novità principale? «Il nuovo Piano rappresenta un risultato epocale. Per la prima volta in Abruzzo il Sociale e la Sanità dialogheranno, si incontreranno e scriveranno piani sociali veri. Con questo strumento il modo di fare e vedere il Sociale in Abruzzo cambia radicalmente; un cambiamento voluto e cercato da tutti. Si configurano nuovi e più moderni scenari, al passo con i cambiamenti della società». Per la prima volta viene introdotto anche l'accreditamento. «Si tratta dell'altra novità. Abbiamo introdotto l'accreditamento in Abruzzo e questo rappresenta una tutela non solo per cittadini, ma anche per i professionisti del Sociale, perché andremo ad accreditare le strutture sociali. Fino ad oggi nessuno aveva avuto questa forza. Diciamo basta alle strutture-lager e alla giungla del Sociale. Stabiliamo le regole; le strutture dovranno rispondere a requisiti così come i professionisti che ci lavorano. Non è giusto che chi lavora nel Sociale sia connotato solo da buona volontà. Dev’essere preparato e competente e questo va anche a tutela di chi ha studiato». Quali gli altri elementi innovativi? «Gli Ambiti territoriali sociali passano da 35 a 24 e coincidono con i Distretti sanitari. Questo consente di prendere in carico il cittadino ed offrire un sistema integrato di servizi assistenziali e sanitari. È il primo passo di quell'integrazione socio sanitaria, già attiva in altre regioni, che prevede una cabina di regia nella quale i due mondi, non sempre tra loro concilianti, possano discutere e programmare. Più in generale, il nuovo Piano cambia l'intera filosofia delle politiche sociali, mettendo sul campo un'organizzazione più razionale e meno dispersiva, dando la possibilità alla parte pubblica di collaborare con i privati nella progettazione e definendo gli standard qualitativi dei servizi». Quindi servizi più veloci ed efficienti? «Ci saranno meno passaggi burocratici e una migliore qualità dei servizi, anche perché sarà determinante il ruolo dei soggetti locali per programmare e presentare un'offerta commisurata alle esigenze dei singoli Ambiti-Distretti». Quali sono le risorse a disposizione? «Ci sono oltre 200 milioni di euro per i prossimi tre anni, cifra rilevante che vuole evidenziare l'impegno che vogliamo mettere sul campo per le fasce più deboli della società. Le cifre sono praticamente raddoppiate, perché sono stati inseriti strumenti che nei piani precedenti non c'erano. Il nuovo Piano servirà anche ad evitare la frammentazione». Quali sono i prossimi passaggi e quali i tempi? »Approvato il Piano, la Regione nelle prossime settimane emanerà gli atti di indirizzo per l'attuazione; i Comuni hanno 90 giorni per costituire i nuovi Ambiti distrettuali sociali e 150 giorni per scrivere i nuovi Piani distrettuali sociali». Ci sono, secondo lei, delle criticità? «Come ogni grande novità, il piano fa paura e i vari operatori sociali hanno un po' di timore. L'impostazione, per gli Ambiti sociali, infatti, cambia completamente rispetto al lavoro fatto negli ultimi sedici anni. Ci vorrà un po' di tempo per farli abituare, ma sono previste attività di accompagnamento e formazione. Li aiuteremo».




L’opposizione: «Migliorato grazie a noi»
L’AQUILA «La redazione del nuovo Piano sociale regionaleè costata agli abruzzesi 130mila euro di soldi pubblici elargiti ad un privato, la Regione Abruzzo di D'Alfonso ha istituito la compartecipazione a carico dell'utenza per le prestazioni sociali», affermano in una nota i consiglieri regionale del Gruppo M5s. L'assistenza domiciliare anziani e disabili , il telesoccorso, i Centri diurni per disabili, servizi per la prima infanzia, avranno un costo a carico dell'utenza secondo nuove soglie introdotte dalla Regione (Isee annuo di 8mila euro e non più di 5mila come prevedeva il piano). Ma per M5s la cosa più vergognosa è «l'aver previsto una percentuale del 15% sul valore dell'intero fondo sociale che si aggira intorno agli 11 milioni di euro l'anno, per studi, ricerche e quindi consulenze». Da Forza Italia si sottolinea come il piano sociale sia stato migliorato con ben 23 emendamenti, «riconducendo», afferma Paolo Gatti, «un documento per molti versi lacunoso, nei binari della decenza politico-amministrativa». «La Regione», cita come esempio Fi, «dovrà compartecipare per il 100% alla spesa per il sociale evitando di gravare sulle spalle dei Comuni già in difficoltà».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it