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Data: 13/08/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Mense Cotral, inchiesta sugli appalti

Si allarga ad un ulteriore filone di indagine, l'inchiesta della procura di Roma sugli sprechi nelle aziende pubbliche dei trasporti. Dopo le acquisizioni di atti presso gli uffici di Atac, nelle scorse ore le Fiamme gialle hanno bussato alla porta anche di Cotral, l'ente dei trasporti regionale, per una nuova acquisizione di documenti che a questo punto da il via ad un terzo filone di indagine. Partendo dall'azienda di trasporti comunali, le verifiche delle scorse settimane hanno portato a notare alcune similitudini nella gestione delle due aziende e quindi a procedere con ulteriori accertamenti.
LE GEMELLE
Anche la mensa di Cotral, infatti, così come avviene in Atac, è gestita da anni dallo stesso dopolavoro dei dipendenti che ha in gestione la mensa del trasporto pubblico romano e anche in questo caso senza che sia mai stata bandita una gara pubblica. Per questo, il pm Nicola Maiorano ha chiesto ai militari del Nucleo tributario della Guardia di finanza di avviare accertamenti. Dopolavoro Atac e Cotral è una società senza scopo di lucro controllata al 100% dai sindacati e che per un quarantennio ha gestito praticamente senza contratto 23 mense e bar aziendali di Atac, incassando 4,2 milioni di euro annui. Dagli anni 70, periodo della prima assegnazione dell'appalto, ad oggi, Atac e Cotral sono state unite e scisse più volte, l'ultima nel 2008, ma il Dopolavoro è sempre rimasto unico e comune l'assegnazione della gestione mense.
Nel mirino del pubblico ministero Nicola Maiorano, che procede contro ignoti per frode fiscale e dichiarazione infedele dei redditi, in entrambi i casi ci sono quindi i rapporti economici tra le aziende dei trasporti e l'associazione. L'accordo sindacale siglato negli anni '70, mai rivisto o aggiornato, potrebbe aver portato le due aziende a sborsare milioni a fronte di spese non verificate.
Al momento, oltre a questo caso Cotral, Maiorano ha avviato tre distinti filoni di indagine relativi all'Atac partendo dalle denunce presentate nei mesi scorsi dal direttore generale Marco Rettighieri. Il primo è appunto sul caso mense, il secondo è dedicato al numero esponenzialmente alto di permessi sindacali. Il sospetto è che siano stati compiuti illeciti nella concessione di autorizzazioni retribuite per un numero di ore eccedenti rispetto a quelle previste. In alcuni casi, poi, i dipendenti sembrerebbero avere usufruito dei permessi in questione senza avere ottenuto il nulla osta da parte dell'azienda e lo stesso problema sarebbe stato riscontrato persino in alcuni distacchi sindacali.
L'ultimo filone di indagine, sul quale nelle prossime ore dovrebbero partire le verifiche, riguarda invece una possibile truffa nel contratto per la fornitura delle gomme del parco autobus. Il valore della commessa sarebbe di 8 milioni di euro. Atac, però, ha pagato il doppio: circa 16 milioni. Stando all'esposto di Rettighieri nel 2013, per esempio, l'azienda prevedeva di comprare 1.600 gomme, ma alla fine ne ha prese 7.104.

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