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Data: 13/08/2016
Testata giornalistica: Corriere del Veneto
La grande opera - Tosi: «Filobus, tutto a settembre. Progetto finale, soldi e cantieri». Il sindaco: dal Cipe un passaggio decisivo, contiamo di avere l’ultimo ok tra un mese

VERONA Persi nelle formule oscure del Cipe e nel burocratese dei passaggi formali, i cittadini (e il cronista) si domandano: ma insomma, questo benedetto filobus parte o no? Da quando potremo segnare in calendario l’inizio dei cantieri, quelli veri, cioé i lavori stradali? Per il sindaco il pronunciamento dell’altra sera non è né un rinvio né una semi-bocciatura ma, al contrario, un passaggio determinante e propedeutico al timbro finale. «Il Comitato interministeriale ha dato il via libera alla scelta del nuovo mezzo. A metà o fine settembre contiamo di ripresentare il progetto - promette Flavio Tosi - nella versione riveduta e corretta, il tutto in tempo utile per la prossima riunione Cipe che è appunto prevista tra circa un mese. In quella sede ci sarà l’autorizzazione vera e propria, che riguarda la materia specifica su cui il Cipe deve pronunciarsi: il finanziamento». Superato questo ulteriore passaggio, «i cantieri potranno partire l’indomani mattina».

Vista l’annosa vicenda (è lo stesso Tosi a datarla dal suo primo giorno della sua sindacatura, cioè nove anni fa) e più di un annuncio a vuoto anche nel recente passato, è lecito coltivare qualche dubbio e chiedere chiarimenti. Primo: ma se il Cipe dice al Comune di Verona di ripresentare il progetto, senza smuovere prima un quattrino, come fa Tosi a fare professione di tale ottimismo? Cioé: come si fa a impacchettare il tutto in un mese, per di più con le ferie di agosto in mezzo? Il sindaco spiega: «Da quando ho preso in mano io le deleghe necessarie per seguire l’opera, abbiamo avuto contatti costanti con il governo e i ministeri da una parte, con Amt e il raggruppamento di imprese appaltatrici dall’altro. Ho sempre detto a queste ultime, e ad Amt, di portarsi avanti con il lavoro». Ma quale lavoro? «Adeguare il progetto al nuovo mezzo, perché da questo derivano tutta una serie di scelte tecniche: lunghezza ed altezza delle banchine, raggio di curvatura del filobus, eccetera». E siccome le caratteristiche del nuovo mezzo (diciotto metri, full electric, costruttore Hess Carrosserie) sono note da mesi, «il lavoro di adeguamento del progetto è in corso da tempo. Ho chiesto al presidente di Amt, Stefano Ederle, con cui ho parlato oggi, di concordare modi e tempi tassativi insieme alle imprese del raggruppamento». Insomma il progetto esecutivo sarebbe già pronto, o quasi, e si attendeva solo il passaggio al Cipe dell’altro ieri. E i soldi? «Arriveranno a settembre con il vero sì del Cipe, che appunto autorizza i finanziamenti. Siccome lo scoglio sulle caratteristiche del progetto è stato superato, e di questo ringrazio non solo il ministro Graziano Delrio e il sottosegretario Luca Lotti ma anche le strutture ministeriali che hanno saputo dare risposte puntuali e rapide, non ci saranno problemi sulle risorse, visto che il nuovo progetto sarà addirittura meno costoso, di un milione circa rispetto ai 143 finora previsti».

Tosi, quindi, dà per scontato anche questo sì, che vale il 60% della cifra in termini di finanziamento statale, ovvero 85 milioni mal contati. Ulteriore dubbio, tutto politico: Amt, che è l’azienda titolare dell’opera, dovrà riunire il cda per l’ultima approvazione del progetto. Ma il consiglio è paralizzato per la vicenda del direttore Carlo Alberto Voi (che Tosi vuole mandar via dall’azienda) e del presidente Ederle, entrato in rotta di collisione con i tosiani proprio su questa vicenda. «Nessun problema», secondo il sindaco. «A fine mese rientrano tutti i consiglieri dalle ferie e si potrà deliberare tranquillamente. D’altronde i problemi riguardano i chiarimenti chiesti da me su alcune lacune aziendali attribuibili alla dirigenza, ma su quanto c’è da fare per l’adeguamento del progetto filobus non ci sono questioni di sorta». Sarà, ma è proprio l’opera uno dei capi d’accusa per i quali Tosi vuol mandare al patibolo (metaforico) il dg Voi. Lo dice (meglio, lo ribadisce) chiaramente: «È evidente, visto che la gara è stata aggiudicata nel lontano agosto del 2012, che nell’avvio dei lavori per il filobus ci sono stati dei ritardi, sia da parte di chi aveva la delega assessorile, che non ha seguito con regolarità l’iter amministrativo, sia da parte della dirigenza di Amt, che ha dimostrato palesi lacune organizzative ». Quindi, colpa dell’ex assessore Enrico Corsi e appunto di Voi. Ma torniamo al progetto. Tosi ammette: «Non tutto è risolto, ma intanto si potrà partire con i cantieri. Gli aspetti da mettere a posto riguardano la variante per il deposito mezzi, dove è stata rinvenuta una discarica, e il transito in via San Paolo, che con tutta probabilità verrà risolto da un sistema semaforico, che farà incrociare i mezzi senza dover ricorrere all’abbattimento degli edifici». E i parcheggi scambiatori? «Quello di Verona Sud è aggiudicato, quello a Est sarà realizzato nell’ambito del nuovo centro commerciale, resta Ca’ di Cozzi», ovvero il park legato al traforo. «Lì c’è un privato che ha offerto in alternativa un’area di sua proprietà. Valuteremo ». Tutte cose, per il sindaco, che non impediscono però il tanto agognato inizio dei lavori, né il loro buon esito finale.

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