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Pescara, 25/07/2024
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Data: 29/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Forte scossa spaventa L’Aquila. Sisma, la terra continua a tremare. Amatrice: si scava per cercare 10 dispersi. Freddo in arrivo, corsa contro il tempo

ROMA A mille metri d’altezza, ad Amatrice, la sera scende già il freddo. Come ad Accumoli, che è quasi a 900 metri, ad Arquata del Tronto, 1.100. L’obiettivo dunque, nei centri del Lazio e delle Marche colpiti dal sisma del 24 agosto, dove la terra continua a tremare con violenza (ieri alle 17.55 è stata registrata una scossa di magnitudo 4.4), è fare presto. Portare velocemente la gente fuori dalle tende. Perché qui, ripetono gli abitanti, l’autunno non esiste e dall’estate si passa all’inverno. Il governo lo sa e accelera mentre nei campi, dopo quattro giorni di emergenza, dice il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio, «si sta passando dalla fase del soccorso d’urgenza a una fase più assistenziale». Sono 2.688 le persone ospitate nelle 58 tendopoli, dove la disponibilità complessiva è di 4.600 posti già attrezzati, dunque quasi il doppio rispetto alle necessità attuale visto che molti hanno scelto soluzioni diverse. Dormire in auto, andare da amici o, per chi le ha, nelle seconde case. In campo ci sono oltre seimila soccorritori, tra vigili del fuoco, militare, forze di polizia e volontari. Un piccolo esercito per aiutare gli sfollati e mettere in sicurezza i luoghi del disastro, dove il numero di dieci dispersi, spiega ancora Curcio, viene ritenuto «plausibile», mentre la cifra ufficiale delle vittime è 290, e non 291 come indicato sabato. La road map del governo. La priorità, dunque, è smontare le tendopoli entro un mese e collocare le persone nelle strutture ricettive della zona per tre o quattro mesi in attesa che siano realizzate le casette di legno, per poi passare alla ricostruzione vera e propria. A capo delle operazioni il premier Matteo Renzi, che domani sarà ad Amatrice per la commemorazione delle vittime, ha intenzione di mettere l’ex governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani, che nella sua Regione ha gestito in modo giudicato efficiente la ricostruzione dopo il sisma del 2012. «Il commissario arriverà dopo la fase emergenziale» spiega il ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio, «intanto si sta continuando a scavare». Ma di certo, sottolinea, «c’è bisogno di un grande piano per la cura per la “casa Italia”, un grande piano di prevenzione su cui il Paese ha investito troppo poco. Questa tragica lezione ci dice che questa deve essere la volta buona». No alle New Town. Ieri Renzi ha incontrato a Genova il grande architetto e senatore a vita Renzo Piano per fare una riflessione sulla ricostruzione dopo che Piano aveva indicato in una intervista la necessità di «un cantiere leggero» con casette di legno «come a Onna, in Abruzzo». Strutture temporanee da abitare in attesa di ricostruire «tutto dov’era e com’era» per non sradicare le persone da loro luoghi. Anche la scelta di Errani va in questa direzione. Niente New Town, come all’Aquila. Tutte le comunità al loro posto, Quattro anni dopo in Emilia non tutto è stato fatto, ma 25 dei 60 comuni colpiti hanno completato la ricostruzione di case e imprese e le persone che ancora alloggiano in moduli temporanei sono 280. I Map, i moduli abitativi provvisori, potrebbero essere disponibili entro gennaio perché la gara per la scelta delle imprese era già stata fatta e conclusa da Franco Gabrielli quando era capo della Protezione civile e i soldi, 1,2 miliardi, erano già stati stanziati. Solo per Amatrice secondo i tecnici del Dipartimento serviranno 600 casette di legno per 1.......800 persone. Prima le scuole. Il sindaco di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci ha ripetuto ieri che è necessario pensare «prima di tutto» alle scuole: «Mi hanno promesso che manderanno dei container da usare come scuola. Non so quando. Ma se vanno via i bambini le mamme li seguiranno e il paese è finito». Con la data di inizio delle lezioni che si avvicina, tra il 13 e il 15 settembre, i sopralluoghi nelle 15 scuole che si trovano nell’area del “cratere”, che ospitavano 750 studenti, inizieranno oggi. L’obiettivo è capire se ci sono edifici ancora agibili. Di certo non lo è la scuola elementare di Amatrice che ieri, con le nuove scosse, ha subito ulteriori crolli, e i cui lavori di adeguamento sismico, nel 2002, sono oggetto di una inchiesta. Il ministero ha già stanziato 20 milioni di euro, più altri 3 per le verifiche, 3,5 milioni per il materale didattico e 4 per le attività extrascolastiche e pomeridiane. Mercoledì il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sarà ad Amatrice per una prima riunione operativa per far ripartire normalmente l’ano scolastico: « Il nostro obiettivo è che la gente nei luoghi in cui ha avuto una vita normale riprensa fiducia, speranza, e questo non può che partire dalla scuola». «I tempi per le valutazioni saranno brevissimi - sottolinea Curcio - Quindi penseremo a soluzioni alternative per quelle inagibili, come moduli prefabbicati o spostamento in istituti vicini». «Per la politica è il tempo dei fatti» ha detto la presidente della Camera Laura Boldrini, che ieri ha visitato Amatrice e ha pranzato con gli sfollati in una tendopoli. Scosse, oltre duemila repliche. La terra intanto continua a tremare. Ieri due forti scosse sono state registrate alle 15.07 nella zona di Amatrice (3.7 di magnitudo) e alle 17.55 (4.4) a 7 chilometri da Arquata, e hanno provocato nuovi crolli. Finora le repliche, secondo l’Ingv, sono state oltre duemila nella stessa zona, ma la tendenza, sottolinea il sismologo Alessandro Amato, «è alla diminuzione» anche se le scosse potrebbero continuare.

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