Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.574



Data: 19/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
La stazione di notte senza servizi e toilette

PESCARA Nel pieno della stagione turistica estiva, i bagni della stazione centrale restano chiusi a chiave nelle ore notturne, a Pescara, città principale d'Abruzzo, come in qualsiasi altra fermata minore. I passeggeri che, per comodità o necessità, scelgono di viaggiare col buio o aspettano una coincidenza ai binari sono costretti a trattenere i bisogni corporali o ad arrangiarsi in altro modo: dalle 21 alle 6, oltre alla mancanza dei servizi igienici non ci sono bar, edicole o locali commerciali aperti al pubblico. «L'unica alternativa è fare i bisogni all'aria aperta, magari nascosti dietro qualche auto parcheggiata nell'area di risulta, ma questi non sono comportamenti da paese civile». A protestare è Giovanni Giandomenico, 62 anni, uno dei viaggiatori che ha avuto la sventura di passare qualche di notte nella sala d’attesa della stazione centrale. Ma tant’è. Rete ferroviaria italiana (Rfi), la società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce i 16mila 700 chilometri di linee ferroviarie nazionali, compresi impianti e stazioni, ha stabilito di limitare l'utilizzo dei servizi igienici alle ore diurne, sicuramente più frequentate da pendolari e viaggiatori. Ma indipendentemente dai numeri degli utenti e dall'incidenza delle tratte, resta il fatto che a essere stato vietato è un servizio primario nel cuore della città più trafficata d'Abruzzo. «La misura», spiegano da Rfi, «è stata presa per garantire la sicurezza e limitare il degrado nelle stazioni. Pescara Centrale da due anni è una tappa presidiata: dalle 23.15 alle 4.45 all'ingresso è stata predisposta la vigilanza notturna con un agente che ha il compito di controllare i biglietti, perché chi non ha il titolo di viaggio non può entrare e sostare nella sala d’attesa. I bagni sono automatici e a pagamento, ma di notte vengono chiusi a chiave. Solo in caso di assoluta emergenza è teoricamente possibile citofonare al capostazione che apre la porta della toilette. Il risultato è che i senzatetto si sono spostati dall’interno della stazione alle pensiline dei bus o nei sottopassi ferroviari. Tra l’altro il vigilante è spesso impegnato ad accompagnare alla macchinetta automatica chi deve prendere un treno ma è senza di biglietto, controllando che l’utente lo acquisiti per poi autorizzarlo a sostare nella stazione. Un servizio che sulla carta non sarebbe di competenza del vigilante, ma che invece viene garantito per cercare di andare incontro alla clientela notturna di Trenitalia. L'ultima disavventura è capitata proprio a Giandomenico nella notte tra venerdì 13 e sabato 14. È andato alla stazione per aspettare l'Intercity delle 3.20 per Torino. «Sono arrivato un po' prima», racconta, «non potevo immaginare di vivere una situazione che mi ha lasciato inorridito». Giandomenico elenca uno a uno i pendolari che quella stessa notte hanno chiesto, inutilmente aiuto alla Polfer e al vigilante: «Un uomo in arrivo da Barletta», dice, «che doveva prendere il treno per Roma, in ritardo di 4 ore, non ha potuto usare il bagno. All'1 è arrivato un treno da Lourdes, sempre in ritardo, pieno di disabili in carrozzella. Ho aspettato di salire sul treno per urinare perché sono una persona civile, ma tanti altri non lo fanno».

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it