PESCARA Pensava di risolvere tutto rapidamente, ma l'ottimismo è sparito subito. Rossella Di Tullo si è trovata al centro di un imbarazzante rimpallo di responsabilità tra la compagnia aerea Air Vallée e la Saga, che gestisce l'aeroporto di Pescara, per il rimborso di un biglietto aereo relativo a un volo annullato dalla stessa compagnia. Di Tullo doveva spostarsi da Pescara a Catania, il 12 luglio, e ha comprato il biglietto in aeroporto con debito anticipo, il 23 marzo, anche per risparmiare qualcosa. Poi, però, è stata contattata dalla compagnia aerea, a giugno, che ha annunciato la cancellazione del volo e assicurato il rimborso. Risale ai primi giorni di giugno, infatti, la comunicazione ufficiale della interruzione dei collegamenti aerei assicurati da questa compagnia da e per Pescara, fino al 30 novembre. Le tre destinazioni assicurate da questo vettore erano Catania, Tirana e Olbia. A quel punto, la giovane viaggiatrice ha acquistato un altro biglietto, con un'altra compagnia, confidando nella restituzione della somma spesa per acquistare il primo titolo di viaggio (sola andata, per lei e per la madre, Rosalba Carpentieri): totale 140 euro. Poi, una volta tornata dal suo viaggio, ha sollecitato il rimborso alla Saga, visto che aveva comprato il biglietto in aeroporto ma la società «mi ha invitato a rivolgermi alla compagnia e l'Air Vallée, dal canto suo, mi ha rimandato all'aeroporto e così di seguito fino a quando mi sono sentita dire telefonicamente», prosegue Di Tullo, «che è in atto un contenzioso tra Saga e compagnia, che quest’ultima vanterebbe un credito di 8mila euro e che questa somma dovrebbe essere utilizzata dalla società che gestisce l'aeroporto per rimborsare i biglietti». Non sapendo come uscirne, Di Tullo si è rivolta all'associazione dei consumatori Adiconsum il cui responsabile, Alberto Corraro, ha scritto sia alla Saga che all'Air Vallée, per denunciare «questa ingiustizia», senza però ottenere alcuna risposta. «Sono senza parole», commenta Di Tullo. «Ero tranquilla, pensavo che si risolvesse tutto senza problemi e ho pagato due volte il biglietto, versando per il secondo il doppio del primo. Mi fa rabbia essere finita in mezzo alle beghe tra Saga e compagnia aerea e credo che non sia giusto mettere in mezzo i consumatori. Ci tengo a lottare e non lo faccio per i soldi ma perché mi metto nei panni di un pensionato che, magari, si è trovato nella stessa situazione, non ha avuto la possibilità di comprare un altro biglietto né può sostenere le spese di un avvocato». Il disguido ha riguardato del resto altri passeggeri che si sono ritrovati a terra dopo l'annullamento dei voli dell'Air Vallée, nonostante avessero pagato il biglietto e hanno chiesto di riavere i loro soldi subito. È il caso di un gruppo di albanesi che contava di volare a Tirana e invece non ha avuto la possibilità di imbarcarsi né di ottenere rapidamente il denaro versato.(

«Per riavere i soldi basta inviare una mail»

Arriva dalla Saga una risposta chiarificatrice sul percorso da seguire per ottenere il rimborso dei biglietti acquistati ma non utilizzati a causa della cancellazione dei collegamenti assicurati dalla Air Vallée. La Saga, società che gestisce l’aeroporto, ha infatti affrontato la questione nel corso di un incontro con i rappresentanti dell'Air Vallée, convocato per decidere il da farsi. «Sarà la compagnia aerea», dicono dall'aeroporto, «ad occuparsi del rimborso, visto che il titolo di viaggio viene emesso dal vettore e quindi gli obblighi derivanti dalla vendita dei biglietti sono in capo al vettore». Chi intende chiedere la restituzione delle somme versate dovrà quindi «scrivere una mail alla compagnia e poi riempire un modulo». La Saga ha sempre sostenuto questa tesi, anche nelle comunicazioni con la viaggiatrice Pescara che fino ad ora ha accumulato una lunga serie di telefonate e mail ma non ha ottenuto un euro.