VASTO «Una nomina palesemente illegittima e inopportuna». Così Fratelli d’Italia-An bolla l’incarico che il sindaco Francesco Menna ha conferito ad Angelo Pollutri, chiamato a far parte del suo staff con il ruolo di coordinatore. Parla di «incompatibilità» il capogruppo consiliare del partito, Vincenzo Suriani, che il 16 luglio scorso aveva chiesto di rimuovere dall’incarico l’ex sindaco di Cupello che è anche presidente delle Autolinee Cerella. L’interessato non replica, ma dal Comune trapela che si sia preventivamente munito di un parere legale, secondo il quale i due incarichi sono cumulabili. «Nonostante le contestazioni Menna ha proceduto all’assunzione di Pollutri», attacca il consigliere comunale di minoranza, «questa nomina è illegittima e inopportuna. Pollutri, infatti, è beneficiario di un altro incarico politico, poiché lo scorso gennaio, con grande soddisfazione del Pd locale, è stato nominato presidente di Autoservizi Cerella-Arpa 2, società di trasporti pubblici controllata dalla Regione. Condizioni incompatibili con il pubblico impiego», spiega Suriani, che fa riferimento a un decreto legislativo e che invita «gli organi di controllo e i garanti della legalità all’interno del Comune a fare chiarezza attendendo da loro risposte». Ma quello che più preme al consigliere è che «tale nomina non è solo illegittima, ma anche inopportuna e politicamente inaccettabile. Il cumulo degli incarichi, infatti, è uno dei vizi più gravi della classe politica e una delle cause che continuano a provocare la caduta di credibilità della politica agli occhi dei cittadini. Come può un comune mortale essere al tempo stesso presidente di una società con oltre 60 dipendenti e pure dipendente full time del Comune? Almeno una di queste due attività non potrà ricevere dall’incaricato attenzioni proporzionate ai compensi ricevuti». La querelle è destinata ad approdare nell’aula consiliare. «La nomina verrà portata in discussione al prossimo consiglio comunale il 12 settembre», annuncia Suriani. «Mentre i nostri giovani migliori, senza la giusta tessera di partito in tasca, continuano a lasciare Vasto in cerca di fortuna».