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Pescara, 25/07/2024
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Data: 31/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Cialente a Bertolaso: addebita agli aquilani colpe che sono sue. Il sindaco replica all’ex capo della Protezione civile «Il Progetto Case è fatto male e dovremo demolirlo»

L’AQUILA «Bertolaso non mi stima? Me ne infischio. Ma almeno si comporti da persona seria, assumendosi le proprie responsabilità». Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente risponde così alle accuse lanciategli lunedì scorso dall’ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso (leggi l'articolo) , dai microfoni della trasmissione “In onda” su La7. Nodo del contendere, ancora una volta, il Progetto Case e il cosiddetto “modello L’Aquila”, tornato a far parlare di sé all’indomani del terremoto che ha distrutto Amatrice. L’ex capo della Protezione civile si è difeso dalle contestazioni mossegli dal giornalista dell’Espresso, Fabrizio Gatti, attaccando di fatto il Comune e il sindaco che avrebbe «stracciato «un contratto con la Manutencoop già pronto per la manutenzione del patrimonio immobiliare antisismico realizzato nell’immediato post-terremoto». «C’è un limite a tutto», ha sbottato ieri Cialente, in partenza per Amatrice, per partecipare ai funerali di Stato. «Quando compro un’automobile, devo fare manutenzione, nel senso che cambierò l’olio, metterò la benzina, sistemerò all’occorrenza i freni e la convergenza. Ma se ci sono difetti strutturali, se è guasto il motore o scoppiano da soli gli airbag, come è successo a mio figlio, cosa posso fare?». Insomma, il primo cittadino rispedisce al mittente le accuse e incalza: «Se Bertolaso comprasse una casa e dopo pochi anni a questa cadesse un balcone, se la prenderebbe con se stesso o convocherebbe la ditta che l’ha costruita? D’altra parte hanno avuto problemi solo 20 piastre su 167, se si fosse trattato di cattiva manutenzione sarebbero crollati tutti i balconi del Progetto Case e non solo alcuni». Sulle esternazioni di Bertolaso riguardo alla scarsa stima nei suoi confronti, Cialente ribatte, non senza polemica: «Non mi interessa che mi stimi, ma che si fidino di me i cittadini, che lo hanno dimostrato per ben due volte alle urne. Mi sembra che il mio lavoro sia stato riconosciuto anche in Italia. Il problema è più suo che si è dovuto ritirare da una campagna elettorale». Poi rincara la dose: «Quella dell’ex capo della Protezione civile è vigliaccheria. Le persone serie sono quelle che si assumono le responsabilità. Lui deve riconoscere di aver sbagliato. Il Progetto Case è stato fatto male. Lo dovremo demolire. C’è stato qualcuno dei suoi che non ha controllato i lavori a dovere. Se fossi al suo posto chiederei scusa ai cittadini aquilani e agli italiani tutti. I problemi si sono verificati nella realizzazione delle strutture e non in altre fasi. Bertolaso sta addebitando al Comune, e quindi alla città, le sue colpe». Su una cosa i due, tuttavia, sembrano essere d’accordo: il modello L’Aquila non è tutto da buttare. Lo aveva detto lunedì Bertolaso a La7, lo ribadisce Cialente: «L’errore fatto è stato nel cercare di sostituire la città, costruendo case costosissime. Ma per il resto ritengo che anche gli abitanti dei paesi colpiti in questa occasione abbiano il diritto di avere delle abitazioni dignitose nelle zone dove vivono, magari i Map»

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