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Pescara, 25/07/2024
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Data: 31/08/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Un aiuto alle famiglie disagiate. Da venerdì via libera alle domande, fra i requisiti la presenza di un minore e/o di un disabile

PESCARA Un plafond di 17 milioni di euro a disposizione della Regione per sostenere le famiglie che vivono in condizioni economiche disagiate. I fondi saranno erogati nell'ambito dell'iniziativa nazionale del “Sostegno per l'Inclusione Attiva (Sia)”, promosso dal ministero delle Politiche sociali. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l’autonomia. I beneficiari sono le famiglie con Isee corrente, in corso di validità, inferiore o uguale a 3.000 euro e con una di queste condizioni: presenza di un componente di età minore di anni 18; presenza di una persona con disabilità e di almeno un suo genitore; presenza di una donna in stato di gravidanza accertato. «A differenza della social card, che prevede solo una sorta di assistenzialismo, questa misura offre la possibilità di coinvolgere l'intero nucleo familiare all'interno di un progetto volto al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all'inclusione sociale», osserva l' assessore alle Politiche sociali Marinella Sclocco. L'assessore analizza il contenuto della misura: «L’erogazione di un plafond così alto, circa 17 milioni di euro, è frutto di un monitoraggio analitico, che porta in superficie una fascia di famiglie con minori che in Abruzzo vivono in condizione di povertà assoluta» Nel progetto la Regione avrà un ruolo di coordinamento, rispetto all'Inps, incaricato a erogare il contributo (come per Garanzia Giovani), e gli enti di Ambito, che seguiranno l'attività di informazione, raccolta delle istanze e di front office per le famiglie». COME SI FA. Per godere del beneficio, il nucleo familiare del richiedente dovrà aderire ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa sostenuto da una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni (coordinati a livello di Ambiti territoriali), in rete con gli altri servizi del territorio (i Centri per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole) e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità. Il progetto viene costruito insieme al nucleo familiare sulla base di una valutazione globale delle problematiche e dei bisogni e coinvolge tutti i componenti, instaurando un “patto tra servizi e famiglie” che implica una reciproca assunzione di responsabilità e di impegni. Le attività possono riguardare i contatti con i servizi, la ricerca attiva di lavoro, l’adesione a progetti di formazione, la frequenza e l’impegno scolastico, la prevenzione e la tutela della salute. I TEMPI. Dal 2 settembre (45 giorni dopo l'entrata in vigore del decreto), i cittadini in possesso dei requisiti, possono presentare la richiesta di sostegno direttamente agli Enti di Ambito e, durante il percorso, saranno seguiti dagli assistenti sociali per la stipula dei programmi di assistenza e inclusione sociale. Entro due mesi verra erogato il beneficio economico; entro 60 giorni dall’accreditamento del primo bimestre (90 giorni per le richieste presentate fino al 31 ottobre 2016) devono essere attivati i progetti personalizzati (in fase di prima applicazione obbligo di attivazione per il 50% dei beneficiari. NIENTE AUTO. Da notare che fra i requisiti è contemplata anche l’assenza di beni durevoli di valore. E cioé nessun componente deve possedere autoveicoli immatricolati la prima volta nei 12 mesi antecedenti la domanda oppure autoveicoli di cilindrata superiore a 1.300 cc o motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati nei tre anni antecedenti la domanda. (cr.re.)

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