Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.575



Data: 03/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Dalle mense alle promozioni facili: tutti gli scandali Atac nel mirino dei pm. «Bye Bye Rettighieri», c'era scritto in un'immagine che ieri ha fatto il giro delle chat aziendali, con tanto di valigie disegnate e, soprattutto, bene in evidenza, il logo della Cisl

Quando Marco Rettighieri ha formalizzato l'addio ad Atac, qualcuno ha festeggiato. «Bye Bye Rettighieri», c'era scritto in un'immagine che ieri ha fatto il giro delle chat aziendali, con tanto di valigie disegnate e, soprattutto, bene in evidenza, il logo della Cisl. Il sindacato che più ha osteggiato il lavoro dell'ormai ex direttore generale della più grande partecipata del Trasporto pubblico d'Italia. Tanto da essere l'unica sigla a non avere ritirato l'atto di rottura delle relazioni sindacali. A voler essere maliziosi, oltre al feeling mai scattato, potrebbe esserci anche un interesse assai pratico: il bando per mettere a gara tutte le mense aziendali da ieri è congelato.
Si tratta dell'atto che avrebbe smantellato un business da 4 milioni di euro l'anno. Una commessa, su cui ora sta indagando la Procura di Roma, che è stata gestita per oltre quarant'anni da una società controllata da Cgil, Cisl e Uil, senza un contratto. Il dispositivo di gara, preparato nelle scorse settimane, quando Rettighieri si è dimesso non era ancora stato pubblicato. Deciderà quindi il nuovo management (sia il diggì che l'amministratore unico Brandolese resteranno in carica solo per l'ordinaria amministrazione fino all'assemblea dei soci). E non si possono escludere ripensamenti.
L'EREDITÀ
Comunque vada, qualcosa resterà del breve mandato di questo dirigente venuto da Milano (ma nato a Roma), approdato in via Prenestina dopo avere preso le redini di Expo. E impegnato fin da subito in una battaglia, quasi maniacale, a sprechi, ruberie e incrostazioni consociative. Basta un numero: sette esposti in sette mesi da direttore generale.
I primi tre faldoni portati in Procura hanno messo nel mirino proprio le mense aziendali, ma anche gli appalti gonfiati dei pneumatici e i distacchi sindacali. Oltre centomila ore di licenze, almeno 10mila illegittime. Una montagna di permessi irregolari, che ora è stata sforbiciata.
Altri sindacalisti sono stati segnalati in Procura perché avrebbero passato le domande dei concorsi interni ai propri iscritti. E ancora: tre segretari locali sono stati denunciati perché, secondo un'altra indagine interna, avrebbero usufruito di «promozioni facili»: avanzamenti di carriera con doppio salto. Da semplici autisti a coordinatori di unità complesse. Tutto senza lavorare, dato che in quel periodo erano in licenza proprio per l'attività sindacale. L'opera di pulizia di Rettighieri è passata, materialmente, per le pulizie. Quelle dei bus. Ipotizzando un mega-raggiro per le casse dell'azienda, che liquidava ogni anno 23 milioni di euro a una ditta per tirare a lucido le navette del trasporto pubblico. Ma è venuto fuori che centinaia di turni non venivano eseguiti. Anche se i responsabili dei depositi certificavano il contrario. Forse si capisce perché qualcuno, due giorni fa, aveva voglia di festeggiare l'uscita di scena del diggì.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it