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Pescara, 25/07/2024
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Data: 04/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Il sindacalista che iniziò dal lavoro delle lucciole. Franco Leone 33 anni di impegno nella Cgil Contro di noi studenti e Lotta Continua poi la soddisfazione dell’accordo Micron

Da bambino voleva diventare uno studioso di storia ma la vita lo ha trasformato in un sostenitore dei diritti dei lavoratori. Franco Leone ha 69 anni di cui 33 dedicati alla Cgil, sindacato in cui è stato eletto per due volte segretario regionale tra il 1999 e il 2007. Centinaia le lotte sui cantieri, nelle fabbriche e ai tavoli istituzionali. Andando a ritroso nel tempo fino alla Pescara dei primi anni '50, i ricordi mostrano un ragazzino che ogni giorno esce dalla casa di Porta Nuova per raggiungere la scuola elementare di via Roma e nel tragitto saluta il papà che vende giornali nell'edicola su Ponte Risorgimento.
«Dal chiosco di mio padre attingevo giornali e libri - racconta l'ex esponente della Camera del Lavoro - amavo leggere di tutto, soprattutto fatti del passato, a scuola eccellevo in storia e desideravo un futuro da storico. Avevo un forte senso di autonomia, non avevo paura di girare solo per le strade ed un giorno scappai di casa perché temevo la reazione dei miei genitori dopo una bravata. Girovagai per ore fino a fermarmi stremato sul Lungofiume. A sera decisi di tornare a casa spinto dai crampi della fame».
CURIOSITÀ Leone è un ragazzino curioso che in materia di lavoro dimostra di avere già una certa sensibilità: «In prima media la professoressa di italiano assegnò un tema sui mestieri che si svolgevano di notte ed io immaginai il lavoro delle lucciole, quelle belle ragazze che all'imbrunire osservavo in strada mentre aspettavo che mio padre chiudesse l'edicola. L'insegnante ebbe uno choc, preoccupato allertò il preside che convocò subito i miei genitori perché voleva capire in che tipo di famiglia vivessi». Da adolescente, poi, Franco non perde il gusto per le birichinate: «Frequentavo la scuola di avviamento professionale in Viale Bovio - prosegue - un giorno non avevo voglia di seguire la lezione e manomisi l'impianto elettrico, lasciando al buio tutte le aule. Successivamente mi diplomai perito chimico all'Industriale di Chieti ed anche lì mi divertivo a fare scherzi».
Il futuro sindacalista studia quanto basta e non rinuncia allo svago: «Si organizzavano feste nelle case e d'estate ballavamo al Florida - ricorda -. Il mio passatempo preferito era però il calcio, giocavo da terzino ed ero forte fisicamente. Poi arrivarono i veri impegni della vita. A malincuore lasciai il pallone quando mi iscrissi all'Università a L'Aquila dove studiavo biologia, una scelta dettata dall'interesse per le teorie dell'evoluzione e la filosofia ad esse collegate. Dopo la laurea mi fu proposto di diventare ricercatore, una carriera inizialmente molto dispendiosa che non potevo permettermi. Fui chiamato nella Cavalleria Corazzata di Pordenone per il servizio militare e, al ritorno a Pescara, una nuova vita mi aspettava».
ESPERIENZE Le prime simpatie politiche portano Franco Leone a contatto con il sindacato: «Mi iscrissi alla federazione dei giovani del Psi ed iniziai a frequentare la Cgil. Erano anni di forti lotte per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, per aumentare la qualità dei servizi alle maestranze, si organizzavano scioperi, cortei. Spesso entravamo in conflitto con i movimenti studenteschi del periodo e con Lotta Continua che ci accusavano di essere dei burocrati».
Tante le battaglie ingaggiate negli anni da Leone con la Cgil: «L'accordo con la Micron di Avezzano sulle 12 ore resta una delle mie maggiori soddisfazioni, da segretario generale misi in guardia la Regione che era appena uscita dalla fase dei finanziamenti europei e rischiava di non riuscire a spendere quelle risorse, organizzammo uno sciopero che fu osteggiato sia dalla destra che dalla sinistra, le mie paure purtroppo anni dopo si rivelarono una premonizione, così come accaduto per il mare. Venti anni fa, allarmato dai mancati interventi di risanamento sul Fiume Pescara, feci stampare ed affiggere dei manifesti in cui annunciavo che dopo qualche anno nel nostro mare cannolicchi non sarebbero sopravvissuti. Mi diedero del pazzo...».
LA PENSIONE Franco Leone, più attivo che mai nella società civile, è oggi un pensionato solo sulla carta, presidente del Circolo Tennis, consulente di agricoltura biologica per aziende ed enti, attento osservatore della vita della città: «Come è cambiata negli anni Pescara? Un tempo - riflette - c'era voglia di lottare per questioni molto meno gravi, oggi mi meraviglia la stasi delle classi politiche, senza esclusione di colori, davanti al degrado di settori vitali della città. Oggi mancano la semplicità e la concretezza con cui in passato i problemi venivano risolti all'origine».

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