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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/09/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Grillo contro Raggi ma il sindaco resiste. Riunione fiume del direttorio che chiede l’uscita di Muraro e De Dominicis. Il primo cittadino difende gli assessori, pronto a cedere soltanto su Marra

ROMA Virginia Raggi è sotto assedio. Ma resiste, Dopo una giornata ad altissima tensione con la base in rivolta per lo spettacolo che sta andando in scena all’ombra del Cupolone Beppe Grillo, tramite direttorio, chiede alla Raggi di dimissionare l’assessore all’Ambiente, di non nominare al Bilancio De Domicisis e soprattutto il passo indietro di Raffaele Marra e Salvatore Romeo, due fedelissimi di Raggi ora vice capo di gabinetto e capo della segreteria politica del sindaco. Ma la laggi dopo aver tentato di resistere su tutto non si piega. E a tarda serata fa sapere di poter rinunciare a Marra e Romeo ma non a Muraro e De Dominicis. E a questo punto tutto è possibile. Compreso che la sindaca possa perdere il marchio cinquestelle perché non sono possibili altri passi falsi per il movimento. La richiesta di resa alla Raggi arriva in serata, dopo la richiesta di direttorio e mini direttorio romano. E dopo aver provato a resistere asserragliata in Campidoglio con i fedelissimi. L’ennesima crisi del Movimento non coinvolge solo l’ennesimo assessore della Giunta capitolina, Paola Muraro che ha le ore contate, ma rischia di travolgere anche il direttorio, a partire da Luigi Di Maio tirato dentro la vicenda per una e mail con quale qualcuno da Roma lo avrebbe avvertito dell’indagine in corso sulla Muraro. Viene convocata una riunione di emergenza e la linea è quella di tenere le bocche cucite. Luigi di Maio annulla la partecipazione alla trasmissione di Raitre, Politics. Alessandro Di Battista da facebook fa sapere di non poter essere a Ischia per il tour Coast coast, perché deve restare a Roma dove ci sono «problemi». La riunione fiume dura più di dieci ore ed è rigorosamente a porte chiuse. Si svolge ai gruppi parlamentari in un clima infuocato. Lo stesso direttorio è spaccato sulla linea da tenere sul caso Roma e più in generale sulla situazione del Movimento. Carla Ruocco e Roberto Fico sono furibondi. Sono convinti che la situazione sia stata sottovalutata anche da Di Maio e Di Battista. La linea la dà Grillo in mattinata, «possiamo farcela» dice il fondatore più incredulo che arrabbiato per quanto sta accadendo a Roma. Preoccupato soprattutto per i commenti dei grillini di base furibondi per le bugie che sono emerse in queste ore. «Così mandiamo a puttane tutto», scrive qualcuno. E’ Roberta Lombardi a dare voce al malessere. «Alla guida del Comune di Roma è stato scelto il Movimento 5 Stelle per i valori che porta avanti ed il metodo di condivisione e coinvolgimento dei cittadini, a tutti i livelli, nelle scelte che incidono nella loro vita. Il Movimento 5 Stelle; non una singola persona, ma un progetto politico corale», scrive su Facebook la parlamentare che a causa di uno scontro con la sindaca Virginia Raggi, ha fatto un passo indietro lasciando il minidirettorio. «Errori sono stati fatti - riconosce - ed è semplicemente onesto ammetterli. Ora è il momento di avere coraggio, oltre gli slogan elettorali. Ammettere gli errori, chiedere scusa, mandare via chi con il M5S non c'entra nulla e mai c'entrerà nulla, fare gruppo perché la sfida è titanica e da soli non si può nulla e concentrarsi solo ed esclusivamente sul rilancio di Roma. Solo questo». Chi non ha dubbi sul cosa fare è Federico Pizzarotti. «Il Direttorio dovrebbe rassegnare le dimissioni in bòlocco per non aver saputo gestire il movimento, alla luce di tutto questo l’Italia non si governa con due clic in rete e decisioni calate dall’alto e a porte chiuse», scrive il sindaco di Parma. «Serve incontrarsi parlarsi, organizzarsi, litigare e discutere», aggiunge il primo dissidente, sospeso da tempo dal Movimento. Del resto è stata proprio la Raggi a inguaire il direttorio. Rispondendo a una precisa domanda alla Ecomafie sul fatto se avesse o meno informato il vertice M5S dell’ indagine sulla Muraro Raggi risponde: «Certo». Salvo poi fare marcia indietro e dire che Di Maio non ne sapeva nulla. «La riunione non è finita, è solo sospesa e potrà continuare anche domani è una riunione in fieri»., dice Roberto Fico, membro del direttorio M5S spiegando che tra i temi sul tavolo ci sono state anche le valutazioni delle posizioni di Marra e Romeo. Durante la riunione, spiega Fico, è stato sentito anche Beppe Grillo. «Scene tristi, indecorose per tutti. Mai viste tante bugie tutte insieme, ma da italiano e da presidente del Consiglio sono dispiaciuto, e sono dispiaciuto che se Roma non si smuove perde la gigantesca opportunità per la città delle Olimpiadi» dice Matteo Renzi a «Porta a Porta». Renzi puntualizza di non aderire alla «logica politica» di chi trae vantaggio dalle sconfitte degli avversari. «Quello che fa un pò storcere il naso è quell'atteggiamento di doppia morale, speriamo che finisca».

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