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Pescara, 25/07/2024
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Data: 07/09/2016
Testata giornalistica: Il Centro
Renzi: «Pensioni minime,daremo qualcosa in più». La prossima legge di Stabilità conterrà alcuni interventi sulla previdenza. Possibile l’adeguamento degli stipendi dei pubblici dipendenti bloccati da anni

ROMA Quattro pilastri per alleviare la crisi. Così sarà la legge di stabilità per il premier Matteo Renzi che ieri a Porta a Porta ha spiegato per grandi linee gli interventi cardine su cui si sta lavorando. Ci saranno pensioni minime, anticipo pensionistico, intervento per le partite Iva e l’adeguamento dei salari dei dipendenti pubblici. Una manovra che ha aperto il cantiere subito dopo la pausa estiva e fatto già partire il confronto sul lavoro con sindacati e parti sociali. Sulle pensioni il presidente del Consiglio ha confermato le ipotesi già circolate negli ultimi giorni: «Ci saranno due misure, una per dare qualcosa in più sulla pensione minima con una sorta di quattordicesima, e un intervento per agevolare chi vuole andare in pensione prima, con uno scivolo o anticipo pensionistico, rinunciando a qualcosa». Sugli assegni inferiori a 750 euro «stiamo ragionando sull’ipotesi già messa in campo dal governo Prodi» ha detto Renzi, che poi ha precisato la soluzione in campo per quelli cui mancano tre anni prima della pensione. «Possono decidere autonomamente se rinunciare a una quota di venti o trenta euro, una piccola somma, che dipende da caso a caso» e uscire in anticipo «senza tirare fuori una lira». La “quattordicesima” per le minime ammonta a circa 50 euro al mese ma sarà erogata in un’unica soluzione a luglio e sarà destinata a chi prende una sola pensione. Sul “giallo” della restituzione degli 80 euro chiarisce: «Dovrà restituirli solo chi non aveva diritto e non stava nelle fasce di reddito, cioè lo 0,6 per cento su nove milioni di cittadini». Sulle tasse scaturite dai giochi, lo Stato dovrà rinunciare a qualcosa, perché Renzi ha confermato lo stop alle slot machine in bar e tabacchi «Senza una saletta apposita e vietata ai minori le toglieremo. Perderò il voto dei tabaccai ma lo faremo presto». Dai prossimi giorni dunque, partirà la caccia alle risorse per una legge di bilancio che non sarà facile da tenere in equilibrio. Uno dei punti più scivolosi riguarda il contratto dei dipendenti pubblici. «Abbiamo fatto regole cattive per i disonesti e ora dobbiamo lavorare per sbloccare i contratti dei lavoratori prevedendo un adeguamento salariale con incentivi di merito». Il premier poi annuncia sgravi fiscali a sostegno delle partite Iva non appartenenti agli ordini professionali, con aliquote ridotte per «risparmi di mille euro all’anno» e l’obiettivo di «raggiungere 500 mila nuove partite iva». Tra gli interventi mirati ad allentare la crisi, nella manovra dovrebbero trovare posto anche le misure per gli indigenti. Ieri il ministro del Lavoro Poletti ha detto che è intenzione del governo raddoppiare lo sforzo finanziario per contrastare la povertà. «Il nostro obiettivo per il 2017 è di avere a disposizione 1,5 miliardi di euro con cui riuscire a coprire l’intera platea di nuclei familiari con minori in difficoltà».

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