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Pescara, 25/07/2024
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Data: 09/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Caos Roma - Via De Dominicis: indagato pure lui E Raggi perde il mini-direttorio

ROMA La sequenza per Virginia Raggi è terrificante: il mini direttorio romano si dimette in blocco, l'assessore al Bilancio Raffaele De Dominicis viene licenziato a 24 ore dal decreto di nomina perché improvvisamente si scopre che è indagato e quindi riprende la caccia al sostituto. In serata il Vaticano, per bocca del segretario di Stato, Pietro Parolin le dice che «deve pensare ad amministrare». Tre fatti che quasi fanno dimenticare quel «io non mollo», pronunciato in mattinata all'anniversario della difesa di Roma, in risposta a un militante grillino.
E mentre in Campidoglio scoppia l'ennesima tempesta perfetta, a qualche centinaia di metri il direttorio e Beppe Grillo certificano una distanza siderale. Da una parte il M5S, dilaniato al proprio interno, dall'altra lei, Virginia, che dopo aver ceduto sul siluramento di Raffaele Marra (dal suo gabinetto) e sulla riduzione dello stipendio di Salvatore Romeo (capo della segreteria) si trova a perdere un altro pezzo. Quel De Dominicis, «contattato per la nomina dallo studio Sammarco», come ammesso dall'ex magistrato contabile, «non ha i requisiti previsti dal M5S», scrive la Raggi su Facebook prima di abbandonare il Campidoglio, ulcerata dalla rabbia ma anche, come racconta chi ha parlato con lei, «dallo sconforto». Anche perché la prossima a saltare, le danno pochi giri di valzer, è Paola Muraro, responsabile dell'Ambiente e indagata. Pronta già a farsi da parte nelle ultime ore, ma blindata a tempo dalla sindaca che ne avrebbe già respinto le dimissioni.
LO SCONTRO
Che il Campidoglio sia diventato un elemento destabilizzante per tutto il M5S appare chiaro quando «salta» il mini direttorio romano in contrasto con la Raggi ma anche con i vertici pentastellati. E' Paola Taverna, prima dell'annuncio, a far capire il clima con un post su Facebook che suona così: «Non sono io la spia». Ovvero non sono stata io a passare a Il Messaggero la mail in cui lo scorso 5 agosto avvisava Luigi Di Maio dell'indagine in corso sulla Muraro, informazione che il vicepresidente della Camera ha tenuto per sé negandone l'esistenza per un mese.
IL MISSILE
Tempo un paio d'ore e la Taverna, il consigliere regionale Gianluca Perilli e l'europarlamentare Fabio Massimo Castaldo annunciano le dimissioni dal minidirettorio. Un missile a doppia gittata: arriva in Campidoglio a Virginia Raggi ma rimbalza anche all'hotel Forum dove Grillo è chiuso con i membri del direttorio, a partire da Di Maio e Di Battista, che adesso saranno costretti a «vigilare» sul Comune in prima persona, come anticipato da «Beppe» dal palco di Nettuno. Raggi assiste a questo show ma deve piegarsi a un altro diktat: il sostituto di Marcello Minenna non va bene. «Il magistrato di primo rilievo» adesso deve essere rimosso, come chiesto e ottenuto dai vertici del M5S che poco avevano digerito la nomina dell'ex procuratore della Corte dei conti gestita con lo studio Sammarco. La scusa è l'indagine (per abuso d'ufficio), che al momento ancora non vale per la Muraro, pronta però a lasciare. Questione di giorni. È notte su Roma quando gli assessori, spaesati, si vedono in Campidoglio. Ma la Raggi non c'è.

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