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Pescara, 25/07/2024
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Data: 13/09/2016
Testata giornalistica: La Repubblica
Pensioni, sindacati: l'anticipo della pensione anche a 63 anni. Possibile lasciare il lavoro fino a tre anni e sette mesi prima. Al ministero del Lavoro, il punto sull'Ape, sui lavoratori precoci e gli aiuti alle pensioni minime

ROMA - I lavoratori potranno usufruire dell'Ape, l'anticipo pensionistico, dall'età di 63 anni: il periodo anticipato sarà dunque di 3 anni e 7 mesi. E' il risultato dell'incontro al Ministero del lavoro tra i sindacati e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Tommaso Nannicini. "Sessantré anni è la mediazione a cui siamo arrivati oggi, ma che era in viaggio da un po' di tempo", ha riferito il segretario confederale Cisl, Maurizio Petriccioli.

"Il sistema - ha riferito il segretario confederale Uil, Domenico Proietti - avrà una sperimentazione di due anni". I sindacati insistono perché non ci siano penalizzazioni per i disoccupati di lungo corso, le persone che hanno svolto lavori usuranti e che hanno iniziato a lavorare molto presto. Quanto alle pensioni in essere, i sindacati chiedono di estendere la quattordicesima a chi ha un reddito intorno ai mille euro: "vedremo cosa dirà il governo", ha concluso Proietti.

Il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che non ha partecipato all'incontro ma ne ha parlato con i giornalisti a margine di un incontro alla Camera di Commercio italo-tedesca, a Milano, si è detto altrettanto fiducioso sul buon esito dell'accordo con i sindacati: "Poiché parliamo di un contesto molto largo, credo che comunque sia importante e ragionevolmente prevedibile un apprezzamento del lavoro che abbiamo fatto e stiamo facendo proprio perché abbiamo portato questo tema dentro la legge di bilancio e lo faremo in maniera condivisa o, comunque, a seguito di un confronto molto approfondito".

L'anticipo della pensione (Ape). Il sistema di anticipo pensionistico che dovrebbe entrare in vigore dall'anno prossimo permetterà a tutti i lavoratori nati tra i 1951 e il 1954 di andare in pensione in anticipo di uno, due o tre anni e sette mesi, accollandosene però in parte il costo. Infatti chi richiede l'Ape sottoscrive un prestito previdenziale ventennale, che avrà un costo variabile a seconda dell'ammontare della pensione e della durata dell'anticipo (si va dal 4-5% fino al 15%). L'anticipo pensionistico sarà tuttavia completamente gratuito per i disoccupati e i lavoratori in condizioni disagiate. La rata di ammortamento (è un'altra novità di oggi) dovrebbe inoltre essere azzerata per le pensioni che arrivano a 1.200 euro netti, mentre oscillerà tra i 50 e i 60 euro al mese per venti anni per tutti gli altri per gli anticipi di un anno, e salirà ulteriormente a 150-200 euro al mese se l'anticipo sarà invece di tre anni.

Lavoratori precoci e lavori usuranti. La riforma prevede condizioni di maggiore vantaggio per i lavoratori precoci e per chi svolge lavori usuranti. Tuttavia su queste materie, spiegano i sindacati, "c'è ancora un confronto in corso". Dovrebbero allargarsi le maglie per quanto riguarda le attività usuranti, facendovi rientrare probabilmente categorie come quelle dell'edilizia, delle maestre d'asilo e degli infermieri.

Ricongiunzioni contributi. Da rivedere in direzione maggiormente vantaggiosa per i lavoratori anche il sistema di ricongiunzione dei contributi, che al momento risulta eccessivamente oneroso per la maggio parte dei lavoratori. Si ipotizza dall'anno prossimo la ricongiunzione a titolo completamente gratuito.

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