Iscriviti OnLine
 

Pescara, 25/07/2024
Visitatore n. 738.574



Data: 13/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Aumentano gli occupati: in 1 anno 439 mila in più

ROMA Più persone che lavorano, meno disoccupati, meno scoraggiati. È una fotografia tutta in chiaro quella scattata dall'Istat sul mercato del lavoro alla fine del secondo trimestre 2016. Nell'arco di un anno il numero degli occupati è aumentato di 439.000 unità, arrivando a quota 22 milioni e 786 mila (+2% rispetto al secondo trimestre 2015). Molto buono anche il confronto tra i due primi trimestri del 2016: +189.000 occupati (+0,8%). Con risvolti positivi pure per i giovani, ai quali sono state offerte maggiori opportunità.
Per il governo, da giorni alle prese con le polemiche sulla mancata crescita dell'economia, è l'occasione giusta per esultare e sottolineare praticamente in coro: «Il JobsAct funziona». Lo dimostra - spiega il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, il fatto che «la crescita dell'occupazione è superiore al Pil». Il premier a sua volta fa il conto del numero degli occupati in più da quando c'è il suo governo e chiosa: «Le chiacchiere stanno a zero, i posti di lavoro a +585.000». E poi aggiunge: «Non basta. E dunque in legge di stabilità ci saranno nuove misure per la competitività». Una promessa che per ora non placa le opposizioni. Grillo nel suo blog ricorda i recenti dati sull'aumento dei licenziamenti, il centrodestra rimarca l'inversione di tendenza di luglio. E anche i sindacati non nascondono i timori per il prossimo futuro. Condivide l'analisi del governo sulla bontà del Jobs act, invece, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia.
PENSIONANDI E NEETNon tutti i posti di lavoro in più sono nuova occupazione. Analizzando le tabelle Istat si nota infatti che l'aumento dello stock di occupati rispetto allo scorso anno è dato per la maggior parte dagli over 50: sono 306.000 (+4,1%) su una variazione positiva complessiva di 439.000. Si tratta quindi per la maggior parte di lavoratori bloccati dall'allungamento dell'età pensionabile deciso dalla legge Fornero. La fascia di età compresa tra i 35 e i 49 anni risulta in contrazione (-90.000). La vera avanzata è invece quella dei giovani (15-34 anni): in un anno gli occupati di questa fascia sono aumentati di 223.000 unità. Un dato che si lega a quello speculare sui cosiddetti Neet, (not in education, employment or training), ovvero i giovani under 29 che non studiano più e non lavorano, scesi di 252 mila unità. «Risultato importante» commenta il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, a cui «hanno contribuito sicuramente le opportunità del programma Garanzia Giovani». Pur se il progresso è significativo, l'esercito resta molto consistente: i neet rappresentano il 22,3% degli under 29, superano ancora i due milioni, di questi 892 mila sono disoccupati (il 43,8% del totale), 622 mila forze di lavoro potenziali (il 30,6%), e 521 mila (il 25,6%) inattivi, ovvero non cercano lavoro e non sono disponibili a lavorare. È questa la condizione prevalente tra le giovani mamme: più di sei su dieci (64,4%) si dedicano completamente ai figli piccoli, e non sempre si tratta di una libera scelta.
AVANZANO I PRECARIAnche questi ultimi dati Istat certificano lo scemarsi della spinta delle assunzioni stabili che aveva invece caratterizzato i due terzi del 2015 sotto la spinta della decontribuzione totale: nel secondo trimestre di quest'anno infatti ad aumentare sono stati soprattutto i contratti a termine (+3,2%), mentre i dipendenti a tempo indeterminato sono cresciuti solo dello 0,3% e gli indipendenti dell'1,2%. A livello territoriale, l'aumento è maggiore nel Mezzogiorno (+1,4%) in confronto al Centro (+0,8%) e al Nord (+0,6%).
Prosegue per il quarto trimestre consecutivo il calo dei disoccupati, ora si attestano a 2 milioni 993 mila, ovvero 109 mila in meno rispetto a un anno fa.

www.filtabruzzo.it ~ cgil@filtabruzzo.it