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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Pescara sotto Ancona fallite le nozze con Civitavecchia

I porti abruzzesi finiscono sotto l'ombrello dell'Autorità portuale di Ancona, non di Civitavecchia. Così era stato deciso dal Consiglio dei ministri nella prima stesura della riorganizzazione degli scali marittimi nazionali che ha portato alla nascita delle Autorità di sistema: 54 porti raggruppati in 15 organismi suddivisi per aree geografiche. Così ha ribadito il Decreto ministeriale pubblicato il primo settembre, gelando modo le aspettative della Regione che in questi mesi aveva fatto molte pressioni sul ministero dei Trasporti affinché si cambiasse rotta. Il governatore Luciano D'Alfonso, con i suoi ripetuti blitz nella capitale, ha provato a convincere l'amico Graziano Delrio che il collegamento dell'Abruzzo con Civitavecchia rispondeva a un'esigenza strategica: l'alleanza Tirreno-Adriatico, funzionale allo scambio del Lazio con i mercati dei Balcani e anche oltre: leggi Iran dopo l'allentamento delle sanzioni internazionali.
Invece il Decreto dice un'altra cosa, con l'istituzione dell'Autorità di sistema portuale dell'Adriatico centrale che raggruppa sotto lo stesso organismo di gestione i porti di Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto (con esclusione della darsena turistica) e Ortona. Quello di Civitavecchia è inserito nell'Autorità di sistema portuale del Tirreno centro-settentrionale, assieme agli scali marittimi di Fiumicino e Gaeta.
PARTITA DIFFICILE Nulla è ancora perduto secondo D'Alfonso, anche se la partita si complica non poco: «Da qui al dicembre prossimo siamo in una fase di interregno e ci sarà ancora modo di fare valere la mozione che abbiamo firmato assieme alla Regione Lazio». Il consigliere regionale Camillo D'Alessandro, delegato ai Trasporti, conferma: «E evidente che il decreto ha ridisegnato le Autorità mantenendo l'impostazione originaria, ma c'è sempre l'emendamento dell'Abruzzo che, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, dà la possibilità di richiedere il passaggio con Civitavecchia, previa l'intesa tra le Regioni che noi abbiamo già siglato con il Lazio. Questo è l'accordo che era stato raggiunto nella Conferenza Stato-Regioni. Spero davvero che tutto possa concludersi entro dicembre, come auspicato in quella sede istituzionale». Comunque andrà a finire, per la portualità abruzzese si cambia pagina. Alle Autorità di sistema viene affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento. Sul piano concreto questo dovrebbe avere l'effetto di snellire le procedure (vedi interventi di dragaggio), affidate non più a una miriade di soggetti e di passaggi burocratici ma a un unico comitato di gestione formato da un presidente più i componenti designati dalle Regioni. Semplificazioni interesseranno anche le modalità di imbarco di merci e passeggeri, oltre alle innovazioni previste per l'adozione dei Piani regolatori portuali. L'altro vantaggio riguarda l'accesso alle risorse nazionali e comunitarie che si moltiplicano se sei in qualche modo agganciato a un circuito più vasto e più dinamico, come quello del Tirreno Centro-Settentrionale.

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