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Pescara, 25/07/2024
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Data: 16/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Errani a Valle Castellana: «Subito al lavoro la ricostruzione parte da scuole e imprese»

TERAMO Scende dall'elicottero dell'aeronautica militare assieme al capo dipartimento della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio, sull'erba del campo sportivo di Valle Castellana senza più una porta di calcio e con la pista a sei corsie in tartan, un vero lusso a queste quote. Il suo brusio è quasi sommerso dal ronzio delle telecamere dinanzi al Comune: «L'Abruzzo terremotato pare salmodiare il Commissario straordinario per la ricostruzione, Vasco Errani avrà soluzioni nei tempi credibili e seri per ricostruire e riparare i danni del sisma in trasparenza e qualità». A pochi metri lo cingono in corona i sindaci toccati dall'evento del 24 agosto: ascoltano con curiosità il primo cittadino di Cortino, poi quello di Torricella Sicura, di Rocca Santa Maria, e via via tutti gli altri. Da dove si comincia il lavoro? «Dalle scuole mette subito in chiaro Errani poi dalle imprese e dal lavoro in genere, e da tutte le politiche legate non tanto alla ricostruzione quanto allo sviluppo compatibile di questo territorio, visto che dobbiamo fornire una prospettiva a questi luoghi e che, dinanzi a questo dramma, si dovrà impostare un lavoro serio, qualcosa che dia un futuro a tutti».
MODELLI E' reticente a fornire un paragone per il modello di gestione della ricostruzione però parte col Giappone: «Siamo molto diversi, noi al contrario di loro, che fanno altre scelte, vogliamo ricostruire i centri storici ed insistere sulla qualità della comunità; qui non ci si rifà a nessun modello né italiano né estero, qui si fa il modello di questi territori, una pratica che prevede anche il coinvolgimento delle persone delle diverse realtà interessate». A due passi gli alpini giocano a carte nell'unico bar aperto: i loro nasi seguono all'unisono il passaggio del corteo a bordo di una Fiat Punto e di una Golf che si mischia a telecamere e microfoni, un evento strano per la calma avvolgente di questi luoghi. «Ricostruiremo tutto ciò che è stato danneggiato, pubblico e privato s'aggiunge Fabrizio Curcio ; per le case ho già fatto porre il fascicolo sulla scrivania del ministro per l'economia Padoan e implementeremo gli organici comunali con personale della Protezione civile». Si stupisce come il Teramano sia più colpito dell'Aquilano e ripete come non si debba più compiere gli errori fatti in occasione del sisma del 2009. Su questo tema gli fa eco il governatore Luciano D'Alfonso che ripete come davvero «non si debbano commettere gli errori aquilani e per questo motivo sto pressando il governo perché sia celere nella ricostruzione». A Fornisco, una frazione ad un tiro di schioppo da Valle Castellana, il maestro in pensione Antonio, che indica orgogliosamente la segnaletica realizzata dai suoi concittadini, denuncia i crolli nel paese costellato di qualche tenda celeste e di silenzio: sono rimasti in tre dai sessanta del dopo ferragosto. Il sindaco del comune, Vincenzo Esposito, riporta a Errani e Curcio il cahier de doléances: 52 aziende agricole, 11 imprese di costruzione e 11 esercizi commerciali tutte in ginocchio. «Finora sono 44 gli sfollati pari a 24 nuclei familiari ricoverati in tende; 32 invece le case inagibili, previsioni in costante aumento; pericolante il ponte che porta alla vicina Ascoli, centro di riferimento per i Castellani, che potrebbe crollare da un momento all'altro». Anche lui vuole pensare ad una ricostruzione veloce, anche perché qui l'inverno morde davvero e le legne accatastate nelle case devono essere bruciate prima o poi. Presenti in Comune anche gli assessori regionali Mario Mazzoca e Dino Pepe, i consiglieri Sandro Mariani e Luciano Monticelli, e le diverse autorità, a cominciare dal prefetto di Teramo.

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