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Pescara, 25/07/2024
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Data: 17/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Porti, Ancona rassicura «Sarà rispettata l’autonomia di Pescara»

Si guarda a Civitavecchia, orizzonte sempre più lontano dalla costa adriatica. Si tratta con Ancona, probabilmente con la consapevolezza che l’Autorità di sistema portuale disegnata dal Ministero dei Trasporti ha ormai portato l’Abruzzo in direzione Marche, e da lì non si scappa. Dopo la pubblicazione del Decreto ministeriale, la Regione spera di sfruttare la fase di “interregno”, come l’ha chiamata il governatore Luciano D’Alfonso, per agganciare i porti di Ortona e di Pescara all’Autorità di sistema guidata da Civitavecchia. In questa direzione va l’emendamento firmato assieme alla Regione Lazio che il governo avrà tempo di discutere da qui al prossimo dicembre, prima che la partita sia definitivamente chiusa. Ma forse non ci crede più nessuno, visto che lo stesso D’Alfonso ammette di essere in continuo contatto con gli amici delle Marche. Come dire: avremmo preferito guardare al Tirreno (mercato decisamente più appetitoso per i traffici nazionali e internazionali), ma le nostre speranze di spuntarla sono quelle che sono.
IL RUOLO E allora, tanto vale puntare al controllo del nuovo organismo che gestirà il sistema portuale di Marche e Abruzzo e che sarà formato da un Comitato di gestione con a capo un presidente più i vari componenti designati da ciascuna Regione. La partita è importante, perché alle 15 Autorità di sistema disegnate dal governo, viene affidato un ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento dei porti nell’area di riferimento: Adriatico centrale, per gli scali marittimi di Ancona, Falconara, Pescara, Pesaro, San Benedetto del Tronto e Ortona. Tirreno Centro-Settentrionale per quelli di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta. Inevitabile, quindi, che scattino in questa fase le grandi manovre della politica per piazzare gli uomini giusti al posto giusto. Ad Ancona si aspettano però indicazioni più precise da Roma, e non solo in riferimento alla vertenza Abruzzo. «Sappiamo che nascerà un nuovo organismo adriatico e che dovrà essere gestito con nuovi criteri di governance basati sulla semplificazione e la produttività - fanno sapere dall’Autorità portuale dorioca - Sicuramente verrà adottata una strategia condivisa nel rispetto delle autonomie. Mancano però chiare indicazioni sulla gestione, che attendiamo dal ministero». Lo stesso presidente Rodolfo Giampieri non sa ancora quale sarà il suo destino. Ex presidente della Camera di commercio, è l’uomo che ha aperto il porto di Anconaalla città, smantellando le reti di protezione imposte dalla security, organizzando eventi e feste pubbliche nell’area dello scalo, restaurando a sue spese parti archeologiche, agevolando l’apertura di bar e locali. Un forte sostenitore dell’idea del waterfront, che a Pescara ha preso forma da tempo nell’area del porto turistico e dell’ex Cofa. Ma ora si inizia a ragionare sui grandi spazi, i grandi mercati.

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