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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Porti, la Regione «La partita Civitavecchia non è chiusa»

PESCARA La partita sarebbe ancora aperta per agganciare la portualità abruzzese all’Autorità di sistema che vede capofila il porto di Civitavecchia, mentre il Decreto ministeriale pubblicato il primo settembre scorso sulla Gazzetta ufficiale ha già deciso per Ancona. Perché, come spiega il consigliere regionale Camillo D’Alessandro, con delega ai Trasporti, la riforma contiene una grande opportunità: l’emendamento presentato proprio dall’Abruzzo nella Conferenza Stato-Regioni, che su istanza motivata, una volta pubblicato il decreto, consente alle Regioni di chiedere una diversa collocazione rispetto all’Autorità portuale decisa dal governo. Dunque, ci sarebbe ancora un secondo tempo da sfruttare: «Noi - spiega D’Alessandro - abbiamo già presentato al Ministero un dossier che svela, cifre alla mano, le ragioni della convenienza non solo per l’Abruzzo e il Lazio, ma per l’intero paese, dell’alleanza strategica tra i due mari, con un unico interesse reciproco: diventare corridoio del nuovo flusso di scambi tra l’Italia e il Mediterraneo, in particolare per soddisfare la domanda emergente tra i Balcani e la penisola Iberica». E’ il tema del vecchio Corridoio 5 che torna, l’antica ambizione di abbassare sull’asse del Centro- Italia quel tracciato d’oro che oggi attraversa il Piemonte, ma che nel dossier della Regione Abruzzo dovrebbe avere invece questo percorso, ritenuto più in linea con la dinamica degli attuali mercati internazionali: Barcellona, Porto Torres, Cagliari, Civitavecchia, Ortona, Spalato, Zadar, Bar, Rijeka, Durazzo, Ploce, Igoumenisa, Patrasso. «Noi - insiste D’Alessandro - siamo al centro di questo epocale fatto nuovo. E soltanto noi, con Civitavecchia, attraverso la funzione delle autostrade, abbiamo di fatto collegati i due mari, i due porti. In particolare, con la possibilità di sviluppare il trasporto combinato marittimo terrestre mediante navi ro-ro». Lo sguardo è soprattutto sullo scalo marittimo di Ortona, che Civitavecchia avrebbe tutto l’interesse a far crescere secondo il dossier consegnato a Roma: «Perché in questa funzione trasversale - osserva D’Alessandro - i traffici di Ortona finiscono poi a Civitavecchia, in un rapporto di alleanza e non di competizione. Cosa che non avverrebbe con altri». Leggi l’antica rivalità con la vicina Ancona.

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