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Pescara, 25/07/2024
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Data: 19/09/2016
Testata giornalistica: Mapero'
Dalfy, sanità boomerang

E alla fine non c’è andato: venerdì mattina Silvio Paolucci si è ritrovato da solo davanti al microfono a raccogliere gli applausi per l’uscita dal commissariamento della sanità. Fino a un attimo prima oscurato, cancellato dai reportage fotografici, fiumi di parole e manco una briciola di ringraziamento: Luciano D’Alfonso si era preso la scena tutta per sé. Non è un caso, proprio per niente: l’uscita dal commissariamento potrebbe trasformarsi nel funerale della maggioranza regionale. Quindi meglio stare alla larga.

Gli evviva erano partiti da lontano, cominciati fin dal giorno prima, con la pubblicazione delle lettere della presidenza del Consiglio dei ministri, il conto alla rovescia, la marcia di avvicinamento a Roma immortalata in tutte le salse: Dalfy con Delrio di profilo di spalle e ridente, Dalfy alla Conferenza delle Regioni e poi sulle scale e di Paolucci manco una foto-tessera. Insomma un momento così il governatore non se lo sarebbe mai voluto perdere (nei mesi precedenti però i fischi per i tagli degli ospedali e dei punti nascita se li era beccati tutti Paolucci, in splendida solitudine). Invece gli applausi, così rari di questi tempi, meglio raccoglierli tutti.

Eppure alla fine Dalfy alla conferenza stampa non si presenta, nonostante la sua presenza fosse stata segnalata negli appuntamenti giornalieri. E nonostante fosse stato chiesto al Comune di Pescara persino di spostare una conferenza che si sarebbe svolta alla stessa ora. Trattenuto altrove. I fedelissimi raccontano che alla fine il governatore non ha potuto lasciare gli ospiti del convegno sull’anticorruzione in corso alla sala dei Marmi della Provincia di Pescara, tra i quali il presidente della Corte dei Conti Tommaso Miele e la sottosegretaria Federica Chiavaroli. Anche se in altre occasioni le acrobazie gli riescono sempre, questa volta chissà perchè no.

Non è un buon segno, anche perchè l’uscita dal commissariamento comporterà una serie di problemi per Paolucci. Intanto i cittadini si aspettano subito benefici, con la riduzione dell’addizionale Irpef e il ripristino dei rimborsi per i malati oncologici, e si tratterà di far quadrare i conti. Ma i cittadini si aspettano anche risposte sulla qualità dei servizi.
E poi c’è il nodo politico, cioè la tenuta della maggioranza. Adesso che le decisioni tornano nelle mani di Giunta e Consiglio, se ne vedranno delle belle. Il quadro che si profila è di totale ingovernabilità e gli assaggi si sono già visti: le uniche due volte in cui si è votato sulla sanità, la maggioranza ha mandato sotto l’assessore.

Il prossimo passaggio e’ l’approvazione della Asl unica, promessa da Paolucci e inserita nel decreto di luglio, sulla quale gli aquilani ma non solo loro, hanno già alzato le barricate. E qui la maggioranza non è solo divisa, è proprio spaccata e troverà importanti saldature in vari tronconi dell’opposizione, con i consiglieri pronti a difendere i rispettivi collegi e ad affondare DAlfy e Paolucci per la terza volta. Solo che in questa occasione sarà impossibile lanciare ciambelle di salvataggio.

Sulla Asl unica si profilano vere e proprie battaglie di campanile, e non sarà facile spuntarla. Anzi sarà proprio impossibile. I numeri non ci sono. E non ci sono punti di mediazione: insomma non si potrà trattare, ne’ cedere qualcosa perché ormai è tutto già deciso nel piano di riordino.

ps: insomma l’uscita dal commissariamento potrebbe rivelarsi la vera fossa del centrosinistra. Meglio tenersi alla larga, quindi.

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