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Data: 20/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Lavoro in Abruzzo: ancora segnali di ripresa dall'Inps reggono i contratti stabili, meno voucher

L'AQUILA E' un Abruzzo in chiaro scuro che dà segnali di ripresa sul fronte occupazionale, ma che stenta nello stabilizzare i rapporti di lavoro e che continua, seppur in diminuzione percentuale, a ricorrere ai voucher. E' quanto emerge dal rapporto dell'Osservatorio sul precariato dell'Inps relativo al primo semestre del 2016 e dall'analisi sul mercato del lavoro tra il primo e il secondo trimestre di quest'anno in Abruzzo fatta dallo studioso Aldo Ronci. I numeri non sono sempre con il segno positivo, anzi; tuttavia nel leggerli bisogna tener conto di alcune misure di agevolazione che negli scorsi anni (in particolare nel 2015) hanno prodotto picchi virtuosi rendendo arduo il confronto. Le trasformazioni dei contratti in rapporti a tempo indeterminato, sono state ad esempio complessivamente in questo primo semestre 4.436 (di cui 3.767 da contratti a tempo determinato e 669 da contratti di apprendistato), meno dello scorso anno quando c'erano gli incentivi (6.377), ma in linea con quelle del 2014 (4.878). Le assunzioni a tempo indeterminato instaurate con la fruizione dell'esonero contributivo sono state in questi primi sei mesi 5.156, con picchi tra aprile e giugno, mentre grazie al sostegno legislativo, sono stati trasformati nello stesso periodo 1.110 contratti di lavoro precari in tempo indeterminato. Interessante è poi lo sbalzo percentuale che ha avuto il ricorso ai voucher, una forma di pagamento che non dà coperture previdenziali e di cui in passato si è abusato.
OSCILLAZIONI Tra il 2014 e il 2015, infatti, c'era stata una crescita spropositata di questo strumento (+86,2%), mentre il confronto tra i primi due semestri del 2015 e del 2016 riduce questa percentuale al 36%. I voucher, tuttavia, sono ancora troppi: 1.792.460 euro di stipendi (nel 2014 erano 708.054 e nel 2015 1.318.392 euro). In compenso il lavoro che c'è sembra reggere: le cessazioni di rapporti di lavoro sono infatti in diminuzione: 18.932 per quelle a tempo indeterminato (nel 2014 furono nello stesso semestre 23.881 e nel 2015 di 22.629), 956 quelle per l'apprendistato (1.460 nel 2014 e 1.332 nel 2015), 36.781 per i rapporti a termine (40.221 nel 2014 e 43.321 nel 2015) e 2.226 per gli stagionali (3.107 nel 2014 e 3.477 nel 2015).
Segno positivo, infine, dal mercato del lavoro che tra il primo e il secondo trimestre di quest'anno ha registrato un aumento degli occupati di 15mila unità: un +3,2% a confronto del 2,4% nazionale. A questo si aggiunga che i disoccupati diminuiscono di 6mila unità e gli inattivi di 8mila. A sostenere il trend positivo sono soprattutto i settori delle costruzioni (+15mila occupati) e dei servizi (+14mila), mentre perdono addetti il commercio e le attività ricettive (-9mila), l'agricoltura (-4mila) e l'industria (mille unità in meno). La dinamica tendenziale dell'occupazione in Abruzzo, nel secondo trimestre di quest'anno rispetto allo stesso trimestre del 2015, ha registrato un incremento in valore assoluto di ben 28mila unità che pone l'Abruzzo, con il 6%, al primo posto della graduatoria nazionale. Anche, qui, però, c'è da dire che il dato dello scorso anno è stato il peggior risultato trimestrale degli ultimi dieci anni.

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