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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Caos Roma - Giochi, strappo Raggi domani l'annuncio: «Posizione articolata» Tensione con il Coni. Bilancio, fumata nera sul nuovo assessore. Tensione tra i 5Stelle

ROMA Il primo strappo è politico-diplomatico. Ci sarà domani la conferenza stampa di Virginia Raggi su Roma 2024. Senza un passaggio intermedio - salvo sorprese - con il Coni e il comitato promotore, al contrario degli accordi presi prima dei Giochi di Rio. Oggi la sindaca e il vice Daniele Frongia metteranno a punto la posizione del comune sulla candidatura olimpica. «Una posizione articolata». Che fa pendere il verdetto verso il «no», come vuole Beppe Grillo. Ma che allo stesso tempo allegherà al parere l'input di «azzerare tutto il dossier olimpico», spiegano dalla giunta, consapevoli che «il 7 ottobre non è un termine perentorio». Ergo: la partita a Cinque cerchi potrebbe non essere ancora chiusa così su due piedi. Anche se è vincolata ai destini politici della giunta pentastellata, non proprio in formissima, e quindi il minimo tentennamento potrebbe essere esiziale per la Raggi. Che sembra non avere la minima intenzione di indire un referendum (al contrario di quanto annunciò durante il confronto Sky con Roberto Giachetti prima del ballottaggio). Ipotesi circolata ieri con tanto di suggestivo election day a novembre in tandem con il referendum costituzionale.

L'ANNUNCIO La conferenza stampa dunque si svolgerà domani davanti a un impianto sportivo incompiuto o abbandonato. Tra le ipotesi: le Vele di Calatrava, il polo natatorio Valco San Paolo costruito e mai terminato per mondiali di nuoto del 2009 oppure lo stadio Flaminio. Tutti, o quasi, i parlamentari del M5S si augurano e pretendono che arrivi in questa occasione un «no» secco alla candidatura. Non è escluso che la sindaca oggi si consulti proprio con Grillo per evitare spiacevoli incomprensioni. Da quanto trapela dal Comune la posizione del «no» sarebbe appunto molto articolata. E quindi vincolata. Soprattutto al dossier, che il Comune vuole azzerare. Il tempo scorre e l'agenda incalza.
I TEMPISabato la sindaca volerà a Palermo per la festa del M5S. E dal palco del Foro Italico tutti aspettano il discorso della grillina che passa anche dal «giammai» ai Giochi. Questo è il film che vorrebbero vedere i duri e puri del M5S e che invece il Coni si augura che non vada in onda. In mezzo, in queste ore di pressing sul Campidoglio, ci sarebbe appunto un'exit strategy «molto articolata». Che avrebbe come primo effetto il salto del 7 ottobre, come data ultima per di sì o no alla candidatura. Ecco perché ieri circolava con insistenza l'ipotesi del referendum. Con la consultazione popolare, «Virginia» si tirerebbe fuori dall'impasse e non sarebbe (forse) attaccata direttamente dai big del M5S. Ma chi in Comune ha in mano questo dossier è netto: «Non ci sarà». La «parola ai romani» un è cavallo di battaglia dei radicali e del segretario Riccardo Magi. Adesso anche il Pd spinge con David Sassoli perché «se dev'essere democrazia diretta, lo sia per davvero: la sindaca non abbia paura della democrazia».
La tensione in queste ore è palpabile. La tregua olimpica è terminata. Malagò davanti all'ipotesi negativa ammette che sarebbe «una sconfitta per lo sport» e «una figuraccia mostruosa per la credibilità dell'Italia». Anche perché i Giochi, spiega il numero del Coni, «portano lavoro per circa 177mila persone spalmate nei sette anni, il 10% sarebbe in pianta stabile». Un investimento per la Capitale - per un totale di oltre 5 miliardi di euro - che non graverebbe sulle casse comunali. Il Comune intanto come prima mossa vuole dribblare il Coni e arrivare a un verdetto in piena autonomia e senza averlo prima condiviso. I tempi sono stretti. E giovedì c'è un altro appuntamento interessante. A palazzo H è in programma la conferenza stampa con Aleksander Ceferin (numero uno della Uefa), Giovanni Malagò per il Coni, Carlo Tavecchio (Figci) e, salvo forfait, Virginia Raggi. Per cosa? Per presentare le partite degli Europei del 2020 che si giocheranno a Roma (evento legato anche alle olimpiadi) che la grillina ha rivendicato l'altro giorno nel lungo post su Facebook in merito alle cose fatte finora. Potrebbe essere questo il primo incontro tra la sindaca e il numero uno dello sport italiano. A Giochi fatti.

Bilancio, fumata nera sul nuovo assessore Tensione tra i 5Stelle

Niente da fare. Oggi Virginia Raggi si presenterà in consiglio comunale senza assessore al bilancio. Lo scouting di questi giorni non ha prodotto gli effetti desiderati. Dopo giorni di colloqui - tra rifiuti dei tanti tecnici del ministero dell'Economia contattati e le autocandidature degli economisti d'area - la fumata bianca non c'è stata. Il sostituto di Marcello Minenna, dimissionario lo scorso 1° settembre, e di Raffaele De Dominicis, assessore per 24 ore, ancora non è stato trovato. Il profilo che si cerca porterebbe a un magistrato contabile, ma le tensioni avute con la Corte dei conti nelle ultime settimane non hanno aiutato la ricerca.

LA VARIAZIONE Gli altri nomi circolati, intanto, sembrano tramontati: dall'ex ragioniere generale dello Stato Mario Canzio all'ex vicecomandante generale della Guardia di finanza Ugo Marchetti. «La mia disponibilità resta, ma non mi hanno ancora comunicato nulla: evidentemente ci sono parti del Movimento che non sono d'accordo», commenta l'economista Nino Galloni, altro papabile per la nomina. Morale della favola: sarà la sindaca oggi pomeriggio, in qualità di assessore al bilancio ad interim a illustrare la manovra di variazione dei conti capitolini per Atac, che comprende i 18 milioni di euro stanziati ad agosto per la manutenzione straordinaria della linea A della metropolitana.

LA TENSIONE Non è stato dunque mantenuto l'impegno preso dalla giunta di presentarsi per la seduta odierna con il nuovo (o nuova) responsabile dei conti capitolini. La tensione nella maggioranza grillina è palpabile. Nei giorni scorsi era stato il capogruppo Paolo Ferrara a dare segnali di contrarietà, di fronte al dilatarsi dei tempi. Ieri, con il sentore della caccia a vuoto, è toccato al consigliere «veterano» Enrico Stefano spiegare il mood dei grillini: «Il tempo comincia a essere notevole, da cittadino spero che la sindaca si presenti in aula con l'assessore». Cosa che alla fine non accadrà. Il caos bilancio - di fatto la Capitale da 20 giorni non ha più un referente - è stato al centro anche della riunione di maggioranza di ieri sera, con una parte dei 29 rappresentanti pentastellati in assemblea capitolina che continua a lamentarsi per la «pessima gestione» dell'intera vicenda e, soprattutto, per la «mancanza di comunicazione» tra la giunta e il gruppo consiliare M5S. Dietro lo stop alla nomina del nuovo responsabile dei conti capitolini, secondo alcuni attivisti grillini, ci potrebbe essere anche l'attesa per gli eventuali sviluppi dell'inchiesta che riguarda l'assessore all'ambiente Paola Muraro.

IL DIBATTITO Le opposizioni, intanto, sono sul piede di guerra: «È preoccupante che la Capitale d'Italia stia senza responsabile dei conti - sottolinea Alessandro Onorato, capogruppo della Lista Marchini - Peraltro noi dovremmo fare l'assestamento e preparare il nuovo bilancio di previsione: si rischia di tornare indietro a vecchie logiche con le manovre che si approvano in ritardo, ad anno già iniziato». La vicenda, attacca il consigliere regionale di Forza Italia, Adriano Palozzi, «la dice lunga sull'immobilismo e sull'incompetenza di sindaca Raggi e Movimento 5 stelle, ancora inondati da contrasti e faide interne».

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