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Pescara, 25/07/2024
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Data: 20/09/2016
Testata giornalistica: Il Messaggero
Knockout game. Ecco il picchiatore della strada parco

Dopo due mesi di indagini serrate, il personale della squadra mobile, diretto da Pierfrancesco Muriana, ha identificato il responsabile della brutale aggressione avvenuta la sera del 17 luglio scorso lungo la strada parco ai danni di un grafico pubblicitario di 39 anni. Dopo aver parcheggiato la propria auto alle spalle delle Naiadi, l'uomo si stava dirigendo con un amico allo stabilimento La Lampara per assistere ad un concerto, quando senza un reale motivo fu letteralmente massacrato di botte. Più colpi violenti al volto che lo costrinsero ad un intervento chirurgico e a una lunga degenza. In totale 48 giorni di prognosi. Nei giorni scorsi, dopo una serie di accertamenti, è stato rintracciato e indagato l'autore di quello che fu definito un vero e proprio knockout game. Si tratta di un albanese di 28 anni Denis Petalli, 28enne residente a Pescara, nel quartiere Zanni, che ora deve rispondere di lesioni gravi. L'albanese, che ha alle spalle una serie di precedenti per reati contro il patrimonio, rapine ed estorsioni, è figlio di Ramis Petalli, protagonista insieme alla moglie di una vicenda risalente all'estate del 2002 relativa a un traffico di bambini tra l'Albania e l'Italia. Per quella storia, l'uomo sta scontando tre anni e 11 mesi di reclusione. Stando all'accusa, furono almeno 36 i minori albanesi, tra gli otto e i sedici anni, portati in Italia e venduti per vari scopi, di alcuni si persero addirittura le tracce. E ora nei guai è finito anche il figlio Denis anche se per tutt'altra questione.

LE INDAGINI Gli inquirenti sono riusciti ad incastrarlo in quanto, dopo l'aggressione di luglio, si vantava negli ambienti criminali di quello che aveva fatto. In alcuni casi, usava proprio quell'episodio di inaudita violenza per minacciare. «Avete visto di cosa sono stato capace? - diceva in giro -. E quindi fate attenzione». Fondamentali nella sua identificazioni le indagini della divisione anticrimine seguite poi da quelle della squadra mobile. La vittima intanto ha già riconosciuto l'albanese come il suo aggressore. Per cristallizzare le prove, il Pm Salvatore Campochiaro ha comunque richiesto al gip l'incidente probatorio, nel corso del quale vi sarà il cosiddetto confronto all'americana. Da quanto emerso il 28enne, che era in compagnia di altre persone, si sarebbe avvicinato alla vittima chiedendogli provocatoriamente se stava ridendo per poi sferrargli dei pugni in faccia, che lo hanno fra l'altro fatto cadere rovinosamente a terra.

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